martedì, 5 Novembre 2024

Scavi hi-tech per riportare alla luce parte ancora inesplorata di Pompei

Le nuove tecnologie sono protagoniste nei nuovi scavi di Pompei che puntano a riportare alla luce un intero quartiere a nord della città, rimasto inesplorato dalla tragica eruzione del 79. Esteso per mezzo ettaro nella Regio V, comprende un vicolo completamente sepolto con gli edifici limitrofi, incluse case, botteghe e taverne.

“Prevediamo grandi scoperte – dice Massimo Osanna, dg del Parco Archeologico – La ricerca è diventata un pilastro fondamentale dello statuto di Pompei, e sarà fortemente valorizzata nello scavo che abbiamo iniziato a dicembre e che proseguirà per tutto il 2018 per riportare alla luce una parte di Pompei ancora intatta, a nord della via Nolana – spiega – È dagli inizi degli anni Novanta che non vengono condotti scavi nella Pompei sepolta dall’eruzione del 79.
Lo scavo sarà rigorosamente stratigrafico e per la prima volta si avvarrà di tecniche per il rilievo come droni e laser scanner, che ci permetteranno di ricostruire in 3D i volumi. Siccome troveremo probabilmente i crolli dei secondi piani degli edifici, sarà importante documentare tutto lo scavo con telecamere continue, in modo da fare il restauro in situ in modo filologico – conclude – La palla passerà poi al laboratorio di ricerche applicate di Pompei, dove si analizzeranno i resti di pollini e piante e si condurranno analisi del Dna e del carbonio 14 per datare i reperti organici”.

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