A Pompei l’Abbac contesta il regolamento per i b&b

Il presidente Ingenito: non siamo stati consultati

Polemiche a Pompei fra l'associazione del bed & breakfast e il Comune, reo, secondo l'Abbac, di aver approvato un regolamento del settore mai concordato. A dar più forza alle doglianze degli imprenditori, un'operazione dei carabinieri che ha portato al sequestro di presunte attività ricettive utilizzate prevalentemente per fenomeni di prostituzione. "Era da tempo che ci giungevano segnalazioni in questo senso ed ecco perché avevamo chiesto a gran voce all'amministrazione comunale, lo scorso anno, di  proporre una regolamentazione che favorisse l'autentica ospitalità extralberghiera e la distinguesse da  quella abusiva e fasulla – ha dichiarato il presidente dell'Abbac, Agostino Ingenito – ma dal Comune non ottenemmo nessuna risposta, se non scoprire qualche giorno fa che l'attuale amministrazione D'Alessio succeduto a se stesso, ha fatto approvare in consiglio comunale un regolamento comunale di bed and breakfast che non abbiamo mai concordato". Ingenito avanza dubbi anche sulla concreta attuazione dei controlli da parte dell'ente locale. "Non conosciamo il testo perché mai ci è stata chiesta una concertazione in tal senso, ci auguriamo che l'amministrazione comunale torni sui suoi passi e preveda un incontro tecnico operativo che renda concretamente efficace un regolamento che, privo della condivisione dei gestori, rischia di restare un mero testo conservato in un cassetto e danneggiare chi come i nostri gestori svolgono un'autentica accoglienza turistica extralberghiera e non certo condurre lupanare moderni".

 

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