Un protocollo per far rivivere la rosa di Paestum

Si vogliono ricostruire i roseti che nell’antichità abbellivano la città

È partita la caccia all’essenza della rosa di Paestum, svanita, apparentemente senza lasciare traccia, alla fine dell'età classica. Cantata da poeti come Virgilio e Properzio, l'essenza della rosa di Paestum potrebbe infatti presto tornare a inebriare i tanti turisti italiani e stranieri che ogni anno visitano i templi di Paestum. Infatti, Amilcare Troiano, presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Maria Luisa Nava, soprintendente ai beni archeologici, hanno firmato un protocollo per dare ufficialmente il via al progetto per il recupero di una delle essenze più misteriose della storia. “Il protocollo d'intesa è solo il primo passo per la ricostruzione dei roseti che abbellivano la città di Paestum – spiega Troiano – Vogliamo tornare a godere della fragranza e del colore di quelle rose, ma è necessario un grande sforzo di ricerca. Non sarà facile – prosegue – Abbiamo tenui dettagli sull'essenza, e nulla ci dice che alla fine della ricerca otterremo il successo sperato. Avvieremo subito una indagine coinvolgendo direttamente i coltivatori di rosai. Speriamo di avere successo”. La rosa di Paestum, di colore rosso scuro e dalla fragranza inconfondibile, fu per secoli uno dei fiori più apprezzati dalle matrone romane.
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