Si è chiusa con risultati positivi l’annata turistica gemonese. A confermarlo i dati di Turismo FVG e quelli dell’ufficio Iat di via Bini.
Al 31 agosto le presenze registrano un +10.7% mentre gli arrivi un +7%. I dati dello Iat segnano un +0,5% di passaggi nell’ufficio di accoglienza turistica, ma buoni numeri li raccoglie anche la mostra sul terremoto, che ha già registrato 13 mila visitatori, mille in più e dunque un +6% rispetto all’anno scorso.
Sono sempre più numerosi i visitatori di Gemona desiderosi di vedere la città ricostruita dopo il terremoto del 1976, e la possibilità di salire sul colle per poter scoprire un castello quasi terminato è stato certamente un incentivo in più negli ultimi due anni.
“Sono numeri – spiega Paolo Urbani, sindaco di Gemona – che ci fanno ben sperare. In particolare, il buon afflusso alla mostra dedicata al terremoto è incoraggiante se pensiamo alle tante iniziative che la città si prepara a offrire ai visitatori nel corso del prossimo anno quando si celebrerà il quarantennale del terremoto e sarà un’occasione per mostrare quello che è stato fatto in questi quattro decenni. Allo stesso tempo, anche il progetto ‘Città dello sport’ è stato e continuerà a essere una fonte di richiamo per visitatori e turisti desiderosi di conoscere le peculiarità del nostro territorio”.
Durante il 2015 Gemona ha registrato un calo del 6% di turisti stranieri, ma controbilanciati da un +30% di quelli italiani. Nell’analisi dei dati su arrivi e presenze sono ancora gli alberghi a tenere con un +5% su arrivi e +9% su presenze mentre camper e b&b segnano un +3,9% sulle presenze. “Sul fronte degli agriturismi e d&b – dice Urbani – la cittadina è un po’ carente di strutture, nonostante il buon operato di quelle già presenti, anche se abbiamo registrato volontà di investire in quel settore. Ad ogni modo, questi dati ci incoraggiano a proseguire sul cammino tracciato con la Città dello sport, un progetto che vuole promuovere le peculiarità e le particolarità del nostro ambiente, e indirizzato a soddisfare le esigenze del turismo di nicchia”.