domenica, 22 Dicembre 2024

Le Terme di Arta sono pronte per la nuova stagione turistica

Il turismo invernale in Carnia torna ad avere operativo al 100% uno dei pilastri della proposta turistica della destinazione, le Terme di Arta, l’unico stabilimento di montagna del Friuli Venezia Giulia, ai piedi dello Zoncolan. Dal 1° dicembre residenti e turisti potranno di nuovo usufruire dell’area wellness, con i percorsi benessere, relax ed estetica, saune, bagno turco, percorsi emozionali, e delle piscine con la relativa offerta di corsi, che rappresentano anche un servizio per le comunità e le scuole dell’intera zona montana.
“Dicembre è il momento buono per ripartire, con il movimento turistico collegato a ponti, sci e neve – commenta il presidente di Terme FVG Alessandro Paolini – Dopo la sofferta decisione della chiusura a settembre, finalmente possiamo affrontare la partenza della stagione invernale con la prospettiva di contare sui servizi relax e benessere all’interno del nostro stabilimento, peraltro ammodernato e ampliato lo scorso anno. Il centro benessere e le piscine sono il naturale complemento dell’offerta sciistica e permette anche a chi alterna sci e relax o non pratica questo sport di trovare una proposta alternativa nel nostro territorio”.
Contestualmente alla riapertura dei servizi del centro benessere, riprendono anche tutti i corsi e le attività legate all’acqua, come l’acquaticità in gravidanza, l’Acquababy per neonati e neo-genitori, Acquagym e corsi benessere in acqua.
“L’altra novità – aggiunge Paolini – è che per tutto il mese di dicembre le cure termali con fanghi e inalazioni saranno disponibili anche i pomeriggi, estendiamo l’orario e quindi le possibilità di fruizione dei servizi da parte della nostra utenza. Un ritorno a quanto era stato possibile fare prima della pandemia e che speriamo sia di buon auspicio per un 2023 da vivere in piena normalità”.
“La ripresa di tutte le attività all’interno del complesso termale è una notizia sperata e attesa da una molteplicità di soggetti – spiega il Sindaco di Arta Terme Andrea Faccin – a partire sicuramente dagli utenti ma anche da tutti gli operatori del settore turistico della Carnia.
Sono stati mesi difficili e di gran lavoro per ricercare, assieme alla società che gestisce lo stabilimento, una soluzione alla problematica che aveva portato alla chiusura di una parte dei servizi, che sono un componente chiave per il turismo in Carnia. Le Terme sono uno dei tasselli fondamenta dell’offerta turistica della nostra regione e questo è stato nuovamente riconfermato anche dall’Amministrazione Regionale, cui va un grande ringraziamento perché ha saputo ascoltare le esigenze del settore e del nostro territorio, dando il sostegno e supporto necessario per superare il momento di crisi legato al rincaro energetico. Nei prossimi mesi verrà completata la realizzazione della nuova piscina che confidiamo potrà attrarre nuovi fruitori, come è accaduto nei mesi scorsi con l’apertura del nuovo reparto inalazioni”.
“La riapertura delle Terme ci consente di affrontare la prossima stagione turistica con nuova fiducia – commenta la Presidente del Consorzio Turistico di Arta Terme Chiara Gortani – La ripartenza, che arriva alla vigilia della prima stagione invernale senza restrizioni, ci permette di pensare a una proposta invernale multiattività completa e articolata, sempre in un’ottica di rete e di beneficio per tutta la destinazione. La collaborazione con le Terme di Arta all’interno del Consorzio, infatti, ora è rappresentata anche dalla presenza di una sezione dedicata al territorio e ai due brand di prodotto – Alpi Dolomiti Friulane e Silent Aps – sul nuovo sito web delle Terme di Arta, che è uno dei primi punti di accesso alle nostre proposte turistiche”.
In attesa dell’apertura ufficiale degli impianti, prevista per l’8 dicembre, hotels e strutture ricettive si preparano a riaprire, mentre il Consorzio Turistico di Arta Terme sta progettando, in collaborazione con PromoturismoFVG, le proposte di escursioni e attività extra-sci a forte valenza esperienziale per rigenerarsi nella natura, che aprono la via a forme di fruizione della montagna più sostenibili.

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