Fiavet Lazio, un Ministero del Turismo subito. Mazzi: spazio solo a cultura

“Una cosa è certa: superato questo momento, il primo obiettivo di tutte le categorie direttamente o indirettamente coinvolte, dovrà essere quello di puntare a cambiare l’attuale paradigma, puntando su una governance unitaria che guardi al ripristino nell’ordinamento statale di un Ministero del Turismo autonomo, con un proprio portafoglio, rappresentativo di tutte le istanze che pervengono da chi questo settore lo vive quotidianamente”. É quanto ha affermato Ernesto Mazzi, presidente di Fiavet Lazio, dopo l’audizione in Parlamento del ministro Dario Franceschini. Mi chiedo: possiamo continuare a farci rappresentare da un Ministro/Dicastero che vede il nostro settore, capace di generare il 13% del Pil nazionale (12% del Lazio) ed occupare 4,2 milioni di addetti, da chi sostiene che “lo stato di crisi di un settore è uno strumento che si utilizza quando un settore va in crisi in una situazione di ordinarietà. In questo caso tutta l’Italia è in stato di crisi e le misure che stiamo adottando sono tutte in deroga perché siamo in uno stato di emergenza generale. Alle imprese del settore turismo non interessa né la dichiarazione simbolica dello stato di crisi né il decreto del turismo ad hoc. Gli interessano le norme, le risorse e il modo di agevolare concretamente le loro difficoltà. Caro Ministro – aggiunge Mazzi -è quello che stiamo aspettando da quasi due mesi, senza che nessuno ci dia delle risposte certe. È stato annunciato il via libera ai voucher, con i quali rimborsare sia i viaggiatori sia i vettori o gli alberghi, tutelando tutta la filiera e, nel decreto Cura Italia, è stata estesa la cassa integrazione in deroga agli operatori del turismo, ma di tutto questo non abbiamo visto ancora nulla. Più volte è stato rappresentato che per aiutare le aziende tangibilmente, basterebbe restituire quanto anticipato dagli operatori per la biglietteria museale statale, ma ci è stato risposto che se si facesse questo si incorrerebbe in un danno erariale. Ma allora, ci spieghi, On. Ministro, perché se questo lo fa un privato diventa appropriazione indebita ed illecito arricchimento? La verità è una: ancora una volta siamo di fronte ad una situazione che se non fosse tragica, sarebbe paradossale. Ma ancora più grave è constatare come, in un momento di estremo bisogno, non si riesca a tutelare neppure uno dei comparti vitali dell’economia nazionale. Probabilmente non si tratta soltanto di cattiva volontà, quanto piuttosto di incompetenza”.

Mazzi, inoltre, ha parlato anche dei rimborsi delle compagnie aeree alle adv e della emissione degli ADM.

“Che la situazione fosse a dir poco critica lo avevamo capito dai primi giorni, ma oggi, dopo settimane di blocco totale dell’attività, non possiamo più accettare la scusa della situazione in evoluzione – afferma Ernesto Mazzi – Pretendiamo un intervento deciso da parte di Enac e Iata nei confronti di tutti i vettori aerei che fanno finta di adeguarsi alle disposizioni normative recentemente emanate dal Governo ma che, di fatto, applicano ognuno una policy diversa. C’è assoluta necessità di una linea comune condivisa da tutte le compagnie aeree che dia chiarezza e certezza. Non si può pretendere che solo le agenzie di viaggi rispettino il consumatore quando le nostre aziende, ultimo anello di una catena di fornitori, subiscono a loro volta lo stesso trattamento. Cosa restituiamo se a noi non viene rimborsato nulla?”

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