Il turismo congressuale, nonostante il periodo di difficoltà economica, ha registrato risultati positivi nella programmazione degli eventi nel periodo settembre-ottobre 2010. Ovviamente l'incremento non suscita molto entusiasmo, ma è comunque un buon segnale di ripresa, in un quadro ancora complessivamente in declino. "La crescita del turismo congressuale nella città di Roma risulta compromessa anche dall'inadeguatezza delle strutture che non consentono né di poter presentare congrue offerte per congressi di grandi dimensioni né di offrire una logistica di facile fruibilità – ha commentato Andrea Costanzo, presidente Fiavet Lazio – Pertanto non è possibile registrare grandi numeri quando è presente un'offerta limitata, con evidenti problemi organizzativi e una palese situazione complessiva non all'avanguardia rispetto ai nostri principali competitor. Il segmento del turismo congressuale – ha proseguito – riguarda a Roma circa 2.300 tra meeting planners, Pco e TO, coinvolgendo circa 10.000 operatori e per un giro d'affari tra aziende del settore e dell'indotto di incalcolabile valore".
Il turismo congressuale è la nicchia di maggiore interesse economico, considerato l'alto livello di potere d'acquisto dei partecipanti. Questi dati sono emersi durante il convegno ‘Congressi, eventi e turismo: il plus dell'offerta romana' organizzato da Fiavet e Zètema presso l'Auditorium del Museo dell'Ara Pacis. Roma Capitale ha le potenzialità di diventare una delle mete più richieste dai committenti internazionali, visti anche i grandi investimenti sul nuovo Centro Congressi, sul necessario miglioramento della Nuova Fiera di Roma e sulle attrattive previste dal secondo polo turistico romano. Tutto ciò sarà realizzabile solo creando una importante rete tra operatori del settore e istituzioni, aree museali, gestori di location e alberghi. Fondamentale è la creazione di pacchetti di offerta integrati che mirino alla massima valorizzazione del patrimonio romano.