Unindustria, Biazzo: turismo e impresa per lo sviluppo di Roma

“Attraverso un’integrazione strategica tra la nostra ricca offerta turistica e le potenzialità di sviluppo del territorio, dobbiamo essere in grado di immaginare e realizzare una Roma sempre più dinamica e attrattiva, capace di trainare anche gli altri territori regionali e di valorizzare con nuove opportunità il suo brand mondiale”. Lo ha detto il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo intervenendo all’evento ‘Dalla rigenerazione urbana allo sviluppo di nuove aree turistiche’ organizzato a Roma Tre dagli industriali del Lazio.

“Non parliamo semplicemente di riqualificare edifici o spazi – ha aggiunto – ma di ridisegnare il tessuto connettivo della nostra città, rendendola più vivibile, attrattiva e competitiva a livello internazionale. In questa logica sono fondamentali il dialogo e la collaborazione tra Istituzioni pubbliche, operatori privati e i principali stakeholders economici e sociali del territorio. Gli interventi di rigenerazione urbana in quartieri come Ostiense, San Lorenzo, Eur e Flaminio rappresentano un’opportunità unica. C’è grande attenzione sulla città. In soli 5 anni, dal 2019 al 2024, il numero di alberghi di fascia alta è aumentato notevolmente: 58 strutture in più, e almeno altre 15 apriranno di qui al 2026. Ma ampliando lo sguardo non solo agli alberghi, nell’ultimo report di Scenari Immobiliari è stata presentata una stima di oltre 30 miliardi di investimenti in 25 anni tra operazioni pubbliche e private con un valore aggiunto per Roma che arriverà a toccare i 22 miliardi da qui al 2050: oltre il doppio rispetto a Milano. Se questi investimenti riuscissero a consolidarsi si stima che si potrebbe arrivare a circa 11,27 chilometri quadrati di superficie territoriale potenzialmente coinvolta in interventi e ambiti di rigenerazione”.

Per Biazzo le amministrazioni pubbliche devono continuare “a definire politiche urbanistiche chiare, sostenibili e innovative con investimenti coerenti e certi in infrastrutture e servizi”, i privati e le imprese da parte loro sono chiamati a “sviluppare progetti di riqualificazione e creare nuove attività economiche con logiche di valorizzazione del territorio e del tessuto urbano lontano da dinamiche speculative”. I cittadini vanno coinvolti “nella progettazione e nella gestione dei cambiamenti” mentre gli operatori culturali “promuovano eventi e iniziative che animino la Città”.

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