La Via dell’Amore dovrà essere riaperta completamente e per farlo ci vorrebbe un commissario. È l’idea avanzata da Giovanni Toti, governatore della Liguria, nel suo incontro col ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Un’idea che fa il paio con quella lanciata dall’ente parco delle Cinque Terre di introdurre il numero chiuso per proteggere il sito dall’assalto di 2 milioni e mezzo di turisti l’anno.
All’idea si oppone il comune di Riomaggiore il cui sindaco Franca Cantragliani precisa che il parco non è proprietario, ma ospite su strade e sentieri del Comune collegato al suo vicino Manarola dalla strada degli innamorati a picco sul mare. “Riomaggiore – afferma il sindaco – non intende assumere una decisione in tal senso, se non quella di regolare i flussi turistici all’insegna della tutela della pubblica incolumità in accordo con le associazioni di categoria e gli operatori turistici in quanto il rispetto della vivibilità dei residenti è al primo posto”.
Quest’ultimo con un lungo pezzo con richiamo in prima oggi definisce le Cinque Terre “vittime della loro stessa bellezza” e ricorda un simile dibattito per Venezia. Mentre la petizione online per ìsalvare le Cinque Terre dal turismo di massaì è ancora attiva, Gianni Berrino, assessore regionale al turismo mette le mani avanti: “prima che si diffonda la falsa notizia, dobbiamo fare chiarezza. La proposta lanciata dall’ente Parco di istituire il numero chiuso, facendo ricorso anche ai contapassi, per gli accessi nelle Cinque Terre rischia di innescare un effetto di deterrente sugli arrivi nell’intero territorio regionale”.