Mettere insieme il settore dei trasporti, gli albergatori, i ristoranti, per presentare più unito e più attrattivo il capoluogo lombardo, soprattutto per i tanti uomini d’affari che arrivano dall’estero. In due parole, fare marketing territoriale. E’ questa la strada che ha scelto di percorrere Fiera Milano per stimolare la ripresa in un settore, quello fieristico, che nell’ultimo anno è stato colpito come tanti altri da una crisi che ha contratto il numero di espositori e di visitatori delle manifestazioni espositive. Un primo esperimento compiuto di questa strategia lo si è visto con il Macef, il salone della casa che si è chiuso ieri nel quartiere espositivo di Rho-Pero. Per agevolare gli espositori della rassegna, infatti, sono stati predisposti, grazie a una serie di accordi, voli e camere di albergo a tariffe agevolate, la metro a prezzi ridotti, sconti nei ristoranti. "Un esperimento riuscito – commenta l’ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali – e che continuerà con le prossime rassegne. Vogliamo che diventi uno standard". Frutto del lavoro sono stati i 71 mila visitatori arrivati per il Macef, con un calo che è stato contenuto al 3,5% rispetto a un anno fa.
