A Livigno si scia nonostante il caldo grazie a un sistema che conserva le neve

Sull’intero arco alpino ci si domanda se e come si aprirà la stagione invernale 2022/23 e intanto saltano le prime tappe di Coppa del Mondo di sci per le alte temperature e l’assenza di precipitazioni nevose in quota, mentre a Livigno già si scia.  L’immagine che arriva dalla pagina ufficiale della località turistica dell’Alta Valtellina è di quelle che hanno il gusto del paradosso: da una parte operai a mezze maniche e accaldati per il gran sole e ‘gatti delle neve’ che spalmano la lingua bianca su prati verdi immersi in paesaggi da autunno (anche se siamo sopra i 1.800 metri) e, dall’altro, attrezzatissimi sciatori (tra loro c’è anche il fuoriclasse norvegese Johannes Klaebo) si allenano come se fosse pieno inverno su neve ‘vera’.
Da questo weekend, infatti, è operativo un primo anello per praticare lo sci di fondo. Livigno, dal 2016, porta avanti il progetto di snowfarm. La scorsa primavera, prima della chiusura della stagione sciistica, sono stati accumulati 80mila metri cubi di neve che poi sono stati ricoperti da uno strato di fibra di legno (in passato si usava uno strato isolante in cippato mentre quest’anno si sono utilizzati teli in lana di legno) e da un telo geotermico. In questo modo la neve viene conservata ‘al freddo’ con una perdita di volume che si stima in circa il 20% del totale. Tutto il progetto viene promosso come ‘sostenibile’ ed effettivamente si tratta, di fatto, di accumulo di quanto già esistente, pertanto non si è di fronte a clamorosi sprechi legati all’impiego  di energia con i cannoni sparaneve e di acqua con i bacini idrici. E con la neve conservata in freezer è stato possibile allestire l’anello per lo sci di fondo sulla piana del paese, preso d’assalto dagli appassionati della neve che non vedevano l’ora di mettersi ai piedi gli sci stretti.

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