Piano aeroporti fermo, Riggio sollecita Matteoli

In particolare servono scelte per gli scali lombardi, laziali e campani

"E’ il momento di decidere il futuro del piano per gli aeroporti". E’ quanto sostiene il presidente dell’Enac, Vito Riggio, sottolineando che l’attesa delle decisioni del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, sul nuovo piano nazionale degli aeroporti ha creato una situazione di stallo. Riggio si riferisce in particolare alle scelte sull’assetto tre poli aeroportuali della Lombardia, del Lazio e della Campania, ma ha anche indicato la necessità di scelte strategiche sul futuro di diversi aeroporti minori. Il piano dovrà individuare gli aeroporti di interesse nazionale in un complessivo quadro di razionalizzazione del sistema aeroportuale, e metterà così fine allo scontro di competenze tra Stato ed enti locali. Riggio ha parlato degli aeroporti lombardi, dove va sciolta "la matassa" della sovrapposizione tra Linate e Malpensa, e va considerato il ruolo degli aeroporti di Bergamo e Brescia. Ha poi sottolineato "il grande ritardo" nei progetti di delocalizzazione di Ciampino a Viterbo, nel Lazio, e di Capodichino a Grazzanise, in Campania. Casi in cui "le scelte sono state fatte" ma "ancora non c’e la dichiarazione di localizzazione". Parlando delle scelte da fare per una razionalizzazione del sistema aeroportuale, Riggio ha anche accennato al "rapporto tra Brescia e Verona", condizionato dalle scelte della Regione Lombardia su "Brescia che potrebbe crescere". Ed ancora del rapporto tra "l’aeroporto di Pisa che ha sviluppo e va bene e quello di Firenze, più piccolo".
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