Manovra, cosa cambia per gli affitti brevi
30 Dicembre 2025, 11:30
La Legge di Bilancio 2026 arriva a tagliare il traguardo e porta con sè alcune novità che riguardano il mondo degli affitti brevi. La cedolare secca resta al 21% per il primo immobile, sale al 26% sul secondo e dal terzo scatta l’attività di impresa.
Esulta la Federazione FARE per l’emendamento alla manovra che modifica la soglia di imprenditorialità per gli affitti brevi, abbassandola da cinque a tre immobili: “l’impegno portato avanti in questi mesi, con interlocuzioni costanti e un confronto tecnico trasparente, è giunta a buon porto”.
“Si tratta di un elemento neutro e ragionevole – commenta la Federazione – che non penalizza i piccoli operatori e al tempo stesso può favorire una maggiore professionalizzazione di chi gestisce o concede immobili in locazione turistica. Una scelta che introduce chiarezza senza snaturare il carattere familiare dell’accoglienza extralberghiera, che resta il cuore del settore”.
FARE sottolinea, inoltre, che la nuova soglia “non incide sulla stragrande maggioranza degli operatori, costituiti da famiglie e residenti con uno o due alloggi”, e ribadisce che l’obiettivo della Federazione “non è mai stato difendere le distorsioni, ma tutelare chi opera correttamente, distinguendo i piccoli host dai gestori strutturati”.
La Federazione conferma infine “la piena disponibilità a proseguire il dialogo con Parlamento e Governo per definire regole equilibrate, che garantiscano legalità e sviluppo sostenibile dell’ospitalità diffusa, preservando ove possibile la continuità operativa di chi, sinora, ha operato in regime di non imprenditorialità osservando le norme sin qui vigenti”.