sabato, 16 Novembre 2024

Fiavet/2: nel 2007 29,5% turisti si è rivolto ad adv

In calo il last minute, viaggiatori ora puntano sull’advance booking

Nel 2007 il 29,5% dei vacanzieri italiani ha organizzato la propria vacanza rivolgendosi direttamente ad un’agenzia di viaggio mentre il 21% l’ha acquistata direttamente via internet. E’ quanto emerge dall’indagine condotta da neonato Osservatorio Fiavet. Di questi, il 21,3% ha acquistato un prodotto offerto dall’agente di viaggio (il 14,2% tramite catalogo e nel 7,1% utilizzando altre proposte) e l’8,2% attraverso agenzie di viaggio online. Il 33,8% mettendosi in contatto direttamente con la struttura ricettiva e il 3,7% contattando la compagnia di trasporto. Contemporaneamente la ricerca evidenza la frenata del fenomeno del last minute a tutto vantaggio dell’advance booking, formula scelta da sempre più tour operator. Il 29% degli italiani, infatti, prenota un mese prima, il 19% due mesi prima, l’11,7% tre mesi prima e soltanto il 18,7% nei 15 giorni antecedenti le partenze e il 10,4% nell’ultima settimana.
Per quel che riguarda le destinazioni, il turista italiano che vuole andare all’estero, prenota in adv principalmente Spagna, Francia e Corsica, Grecia e Egitto (Mar Rosso), mentre crescono le destinazioni long haul (Giappone, Nuova Zelanda e Polinesia). Tra le regioni italiane, quelle maggiormente intermediate sono Sardegna, Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria e Trentino Alto Adige. Fra le regioni acquistate online, al primo posto troviamo invece la Calabria seguita da Sicilia, Emilia Romagna, Puglia e Sardegna.
Circa il profilo, il turista che maggiormente si rivolge alle adv o che acquista, sempre tramite quest’ultime, proposte on line, appartiene ad una fascia di età fino a 34 anni e nel 37,9% dei casi è laureato. Fra le categorie sono in assoluto gli impiegati/insegnanti quelli con maggiori propensioni al viaggio (33,2% tramite l’adv e 35% tramite internet), seguite dai pensionati (rispettivamente 13,2% e 12,8%), dagli studenti (12,7% e 12,8%) e dai libero professionisti (10,4% e 12,2%).
 

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