Dormire in un albergo spagnolo costa meno che in Italia? Uno studio dell’Isnart, presentato a Bruxelles, spiega il perché: sono i costi fissi che gli albergatori italiani devono sostenere, decisamente più alti di quelli dei Paesi concorrenti dell’Italia, a far lievitare i prezzi delle camere. Infatti, sebbene il nostro Paese sia caratterizzato da un costo del lavoro mediamente inferiore a quello dell’hotellerie francese (ma superiore a quello spagnolo), sostiene un carico di spese per i consumi energetici decisamente più elevato: il costo medio mensile per il consumo di energia (elettricità, gas, ecc.) per le riparazioni e per le manutenzioni periodiche degli alberghi italiani è di circa 89 euro per ogni camera, contro i 73 euro dei francesi e i 72 degli spagnoli. E ancora, il prezzo unitario per kwh dell’elettricità è pari a circa 5,3 euro per ogni kwh consumati dagli hotel francesi contro gli 8,7 euro pagati dagli italiani e i 7,9 euro degli spagnoli. L’Isnart ha poi analizzato nel dettaglio i conti economici del 2007 di strutture ricettive di categoria 4 stelle a Roma e Barcellona, prendendo in considerazione i costi del personale, le spese di pulizia dello stabile, le spese di lavanderia e tintoria e gli acquisti periodici di biancheria e divise, i costi di manutenzione e assistenza (ascensori, equipaggiamenti telefonici, acqua e gas, prevenzione incendi, assistenza informatica ecc), il consumo delle linee telefoniche e le spese per Internet, il consumo di elettricità e di acqua. Il confronto mette in luce per l’hotellerie italiana un’incidenza di costi fissi per camera superiore a quella spagnola: circa 180 euro in più al mese per camera, ovvero un costo di 1000 euro mensili per ciascuna camera a Roma contro i quasi 820 euro al mese delle camere di Barcellona.