Il presidente di FIBA Confesercenti, Maurizio Rustignoli, chiede al Governo risposte chiare in merito alla attuazione della legge 145/2018, prima di avviare la discussione di qualunque provvedimento di riforma del settore balneare.
“Nei giorni scorsi – afferma Rustignoli – FIBA Confesercenti ha presentato al Governo il documento tecnico per l’avvio del confronto in merito alla vicenda delle concessioni demaniali marittime. Il documento ripercorre i passaggi sviluppatasi successivamente all’adozione della Direttiva Bolkestein e pone al Governo alcuni quesiti, per i quali, a giudizio di FIBA Confesercenti, è indispensabile vengano fornite risposte chiare e definite, preliminari alla discussione di qualunque norma.
Mentre non è dato sapere quale sia il responso della Commissione UE sulle repliche del nostro Governo alla lettera di ‘messa in mora’ del dicembre 2020 – prosegue – e pronunciandosi l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sfavorevolmente sulle proroghe automatiche, senza in alcun modo considerare che l’estensione della durata delle concessioni non costituisce una proroga, ma il tempo dato al Sistema per poter procedere ad una revisione dei princìpi ed alle imprese per riorganizzarsi, beneficiando di tempi congrui in ossequio al legittimo affidamento, il legislatore dovrebbe ora rinunciare a porre in essere quella riforma le cui basi sono state già “gettate” all’interno della legge n. 145/2018, senza che nessun organo abbia mai opposto alcunché?.
Fra l’altro – sottolinea il presidente – lo stesso Consiglio di Stato ha già preso atto di questa legittima esigenza di dilazione dei tempi, quando afferma, nella nota sentenza dell’AP, che, “al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere, di tener conto dei tempi tecnici perché le amministrazioni predispongano le procedure di gara richieste e, altresì, nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia in conformità ai principi di derivazione europea, le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative già in essere continuano ad essere efficaci sino al 31 dicembre 2023 …”, pur avendo indicato all’uopo un termine troppo ristretto.
Riteniamo dunque – conclude – che non debba essere considerato fuori luogo potersi attendere, dopo un confronto con la Commissione UE, di cui non si conosce ancora il responso, il riconoscimento di un più lungo termine entro il quale procedere alle ricognizioni, mappature, rilevazioni (oggetto peraltro della espressa previsione del DDL “Concorrenza”, dopo essere state già previste dalla legge n. 145) per poi passare all’attuazione della riforma. Una riforma di cui, lo ribadiamo, erano già state gettate le basi con la legge 145, senza che poi, senza alcuna responsabilità delle Associazioni e degli operatori del comparto, si sia dato un seguito. Parteciperemo quindi ai prossimi incontri, chiedendo al Governo di mettere le carte in tavola, chiarendo quali siano i suoi intendimenti rispetto alle questioni preliminari evidenziate, prima di avviare qualunque altro approfondimento”.