Il rialzo dei prezzi di marzo procurerà una nuova stangata per le tasche degli italiani, penalizzati soprattutto dai pesanti effetti sui costi per le vacanze. A lanciare l’allarme sono i consumatori. L’Unc punta il dito sulla “stangata di Pasqua che non è certo di buon auspicio per i prossimi ponti del 25 aprile e del 1° maggio”.
Secondo il presidente Massimiliano Dona i dati definitivi di marzo “confermano i rincari astronomici che colpiscono gli italiani in vacanza”. In testa ai rialzi mensili, i voli europei (+26,7%), poi i voli intercontinentali (+8,9%) e quelli nazionali (+7,9%). Rincarano anche i pacchetti vacanza internazionali (+3,6% in un mese), alberghi, motel e pensioni (+1,9%). E su base annua alberghi, motel e pensioni segnano un +6,8%, voli internazionali +7,3%, pacchetti vacanza nazionali +8,2%, voli europei +16,5%, voli nazionali +19,1%. Parla di stangata anche Assoutenti che mette in luce il nodo dei rincari nei trasporti oltre che dei servizi ricettivi e della ristorazione, dunque su un settore fondamentale come quello delle vacanze e del turismo, e chiede al governo di intervenire.
Secondo il presidente Gabriele Melluso “i servizi relativi ai trasporti sono saliti del +1,5% in un mese e del 4,5% su anno, per effetto dei rincari nel settore dei voli aerei, (+15,5% su anno e del +17,6% sul mese precedente), e dei treni (+8% su anno, +1,5% su mese). Aumenti consistenti anche per i Servizi ricettivi e di ristorazione, con alberghi, bar e ristoranti che hanno alzato i listini in media del 4%.
Il Codacons osserva invece che, terminato “l’effetto energia” il rialzo dell’1,2% del carovita avrà “un impatto da 393 euro in più all’anno a famiglia”. “Al netto degli effetti dei beni energetici, i prezzi di tutti gli altri beni e servizi continuano ad aumentare senza sosta – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il vero problema non è l’entità dei rincari, ma il fatto che questi si registrino nonostante negli ultimi due anni i listini siano saliti complessivamente del 13,8%, e in assenza di elementi che giustifichino i nuovi rincari. Al contrario i prezzi in Italia, dopo due anni di caro-vita, dovrebbero iniziare una discesa che, purtroppo, ancora non si vede” conclude Rienzi.
Secondo le stime dell’Unc per una coppia con due figli, l’inflazione a +1,2% significa un aumento del costo della vita pari a 273 euro su base annua. Per una famiglia media sono 168 euro per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato va però alle famiglie numerose con più di 3 figli con un aggravio complessivo pari a 298 euro, +277 soltanto per nutrirsi e dissetarsi.