Codacons: con fuel surcharge 4 mld di guadagno extra per vettori

Nonostante il calo del prezzo del petrolio, le compagnie aeree continuano ad applicare sul prezzo dei biglietti la tassa per adeguamento carburante, introdotta dieci anni fa. Ecco perché ora il Codacons chiede all’Antitrust di verificare se, a fronte del crollo del prezzo del petrolio del 74% da maggio 2014, questa tassa possa rappresentare una pratica illecita a danno dei consumatori.    

L’associazione denuncia che secondo la Iata, nel 2015 il minor costo del carburante ha portato a un guadagno extra per le compagnie di 4 miliardi di dollari rispetto al 2014. Questi soldi, secondo il Codacons, “dovrebbero rientrare nelle tasche dei passeggeri aerei attraverso un abbattimento della Fuel Surcharge, ma in realtà vengono intascati dai vettori”.   

“Solo alcune compagnie asiatiche hanno ridotto l’entità della sovrattassa; alcuni vettori le hanno semplicemente cambiato nome, mentre altri l’hanno addirittura aumentata”, si legge in una nota.

Solo per fare qualche esempio, sulla tratta Milano-Roma-Algeri, il fuel surcharge sarebbe aumentato dai 66 euro del 2014 agli 88 euro del 2015 e per il volo Istanbul-Milano sarebbe passato 66 a 82 euro. 

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