“Per la montagna italiana servono ben più di quei 100 milioni della nuova manovra”. A sostenerlo Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem, l’unione dei Comuni, degli enti e delle comunità montane. “Sono sorpreso dal leggere tra gli emendamenti della legge di bilancio, unico per le aree montane, l’aumento di 100 milioni di euro del fondo per l’ammodernamento, la sicurezza e la dismissione degli impianti di risalita e di innevamento artificiale – dice Bussone – Era stato previsto sulla legge di bilancio dello scorso anno dal Ministro del Turismo. Le modalità di impegno e spesa dei primi 200 milioni stanziati a dicembre 2022 hanno completamente escluso, nonostante il nostro appello alla Ministra Santanché, Comuni, Unioni montane, Comunità montane. Un grave errore. Solo gli impiantisti, imprese private, hanno beneficiato di queste risorse”.
Una scelta che il presidente dell’Uncem si augura non venga reiterata con i nuovi 100 milioni che si stanno stanziando. Perché “non vorremmo che prevalesse, di questi tempi, una visione di montagna ludica. Alpi e Appennino non sono un parco gioco della città. Tanto più in tempi di crisi climatica. Sappiamo bene quanto sia importante il comparto neve, e va sostenuto. Ma accanto a questi 100milioni sarebbe stato importante prevedere 100 milioni di euro, o 300 come Uncem aveva chiesto, per finanziare la strategia delle Green Communities, e i 160 progetti candidati dai territori nel 2021 sul bando Pnrr”, conclude Bussone.