venerdì, 15 Novembre 2024

Franceschini: Camera approva tutte le mozioni sul turismo

Expo, Pompei, riforma Titolo V, modernizzazione del Mibact: sono alcuni dei punti chiave affrontati dal ministro per i Beni Culturali e il Turismo, Dario Franceschini, nel corso dell'audizione di ieri presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati. "Alla Camera approvate tutte le mozioni sul turismo di maggioranza e opposizione col mio parere favorevole. Un buon inizio!" ha scritto su Twitter il ministro dopo il voto in aula alla Camera sottolineando come "l'unanimità rafforzi l'azione del Governo su un settore strategico per l'economia italiana".
Franceschini si è soffermato sul budget sempre più ridotto del Mibact che "nel 2000 era lo 0,39% del bilancio dello Stato e nel 2013 è sceso allo 0,20%". Ma subito è tornato a sottolineare il generale contesto di crisi del Paese, che rende difficile immaginare una svolta nei finanziamenti. "Siamo alla vigilia di un decreto del governo che inciderà molto sulla spending review – ha ribadito e in questo schema bisogna che ci sia la consapevolezza da parte della politica che non bisogna tagliare e io mi sto impegnando per evitarli".  
Quindi il ministro ha spiegato che è giusto aver creato un dicastero Cultura e Turismo: "I turisti che vengono in Europa lo fanno per l'offerta culturale che questo continente propone. C'è molto da fare, a cominciare dalla ristrutturazione delle strutture dello Stato che devono occuparsi di turismo e dalla rivisitazione del Titolo V con una diversa impostazione delle competenze". 
Illustrando le linee del suo programma alla commissione Cultura della Camera, Franceschini ha spiegato che l'esigenza di modernizzazione della macchina ministeriale è dovuta anche all'arrivo della nuova delega per il turismo. Ma un tema particolarmente urgente, ha ricordato, è quello dei tagli di funzionari di prima fascia imposto dalla spending rewiew. In tutto, ha confermato, si tratta di 32 persone (che andranno in pensione e non verranno sostituiti) tra funzionari della struttura centrale, soprintendenti e direttori regionali. La conseguenza sarà un intervento sulle soprintendenze che dovranno essere in parte accorpate.
Il come, però, è ancora da stabilire e lo si farà anche dopo aver sottoposto la questione al Consiglio Superiore dei Beni culturali: "Si vedrà se procedere ad accorpamenti territoriali – ha precisato il ministro – o a un sistema di soprintendenze miste, che forse semplificherebbe il quadro". Di sicuro il ministro ritiene "indispensabile modernizzare il ministero di Beni culturali e Turismo", anche se, rispetto all'idea di riforma del Mibact anticipata dal suo predecessore Massimo Bray, ha annunciato: "in un paese come l'Italia, la direzione generale per l'archeologia non può essere accorpata". 

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