venerdì, 19 Aprile 2024

Istat, nel 2015 110,6 mln di ingressi nei musei italiani

Il 2017 è stato l’anno dei record per il numero degli ingressi dei musei italiani.  È quanto rivela il report dell’Istat sul 2015 che riporta 110,6 milioni di ingressi (+6,4% rispetto al 2011) suddivisi in 59,2 milioni nei musei, 11,9 milioni nelle aree archeologiche, 39,3 milioni nei monumenti (rispettivamente 53,9 milioni, 9,5 e 40,5 nel 2011).   

L’Italia ha un patrimonio diffuso quantificabile in 1,7 musei o istituti similari ogni 100 km quadrati e circa uno ogni 12 mila abitanti. Un Comune italiano su tre ospita almeno una struttura a carattere museale. Le regioni con il maggior numero di istituti (30% del totale) sono Toscana (548), Emilia-Romagna (477) e Piemonte (427).

Nel Mezzogiorno si concentra invece oltre la metà delle aree archeologiche (52,8%), una su tre (32,6%) si trova in Sicilia e Sardegna. La metà degli istituti ha un sito web dedicato (57,4% contro 50,7% del 2011), il 40,5% un account sui social media (come Facebook, Twitter, Instagram, ecc.), ma solo il 6,6% ha un servizio di biglietteria online e il 37,5% servizi di assistenza e/o strutture per l’accesso fisico ai visitatori disabili.    

La maggior parte dei musei presenti sul territorio espone collezioni di etnografia e antropologia (16,6%); seguono quelli di arte antica (15,9%), archeologia (14,7%) e storia (11,5%).  
I visitatori tendono a concentrarsi su un numero limitato di destinazioni; tre sole regioni assorbono, infatti, il 52,1% dei visitatori: il Lazio (22,3%), la Toscana (20,6%), la Campania (9,2%).

In media sono poco più di 22 mila i visitatori per ciascun museo ma la polarizzazione è forte: i primi 20 musei e istituti similari hanno attratto nel 2015quasi un terzo dei visitatori (31,9%) mentre il 36,5% ha registrato non più di mille visitatori all’anno. Due istituti museali su tre (64,1%) sono di proprietà pubblica e, fra questi,ben 2.139 (43% del totale), appartengono ai Comuni. I musei e gli altri istituti statali appartenenti al Ministero competente sono appena 439 (8,8% del totale), ma da soli attraggono più di 47 milioni di visitatori (42,6% del totale).   
Meno della metà degli istituti italiani (45,6%) prevede l’ingresso a pagamento; il 54,4% non ha alcuna entrata derivante dalla vendita dei biglietti.  Il 26,1% degli istituti museali incassa mediamente meno di 10 mila euro al mese dalla vendita dei biglietti, e solo per il 2,6% i proventi della biglietteria sono superiori a 500 mila euro all’anno.  Sei strutture espositive su 10 hanno personale in grado di fornire al pubblico informazioni in lingua inglese (erano quattro su dieci nel 2011).   

Il settore museale italiano impiega complessivamente più di 45 mila operatori tra dipendenti, collaboratori esterni e volontari, in media uno ogni 2.400 visitatori.  Il 67,5% degli istituti ha non più di 5 addetti e solo l’8,9% ne ha più di 10. I collaboratori volontari, circa 18 mila, prestano la propria opera in un istituto museale su due (47,7%). Solo il 17,0% dei musei ha dichiarato di aver avuto adeguamenti sismici, il 30,7% di essere stato inserito nel Piano di protezione civile comunale, mentre il 34,8% ha indicato di non essere dotato di un Piano di sicurezza e di emergenza. 

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