martedì, 5 Novembre 2024

Palmira liberata: archeologi sotto shock, ma poteva andare peggio

Ora che le truppe di Damasco hanno ripreso il controllo di Palmira, c’è tutta l’apprensione da parte del mondo della cultura per capire cosa ne è stato delle sue rovine romane e dei tesori archeologici finiti nelle mani dell’Isis per quasi un anno.

E per gli esperti siriani si tratta di uno “shock”. I primi rapporti parlano d’innumerevoli reliquie e statue demolite. Il direttore delle antichità e dei musei, Maamoun Abdulkarim, ha detto che un team di esperti si recherà presto a Palmira per fare una stima dei danni mentre Mosca invierà artificieri, robot e mezzi speciali già da questa settimana per sminare la zona archeologica. Poi si potrà procedere alla conta vera e propria nel giro di due o tre settimane.

Secondo Abdulkarim, “l’anfiteatro, la via centrale con il suo colonnato e le mura dei templi” sembrano in “perfette condizioni”. Ma tutto va ancora verificato e di sicuro l’opera di restauro del sito archeologico patrimonio Unesco non sarà una passeggiata e potrebbe richiedere almeno cinque anni. L’Unesco, per l’appunto, si è già attivato e non appena possibile invierà un suo team di esperti in loco. 

Intanto il ministro italiano dei beni culturali Dario Franceschini dice che i Caschi Blu della cultura sono pronti: “I nostri caschi blu della Cultura non sono solo un’idea ma una realtà operativa, una Task Force di carabinieri e civili, pronta a intervenire non appena ci verrà chiesto dalla comunità internazionale. Siamo il primo e unico paese ad avere firmato un protocollo con l’Unesco su questo”. 

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