“La Conferenza Internazionale della Cultura di Expo Milano 2015 è stata “un’occasione straordinaria che verrà ricordata. Non si erano mai visti così tanti ministri della Cultura insieme. Se c’è stata una partecipazione così vasta è perché fuori dai confini nazionali il ruolo dell’Italia nella cultura è riconosciuto molto di più che nel nostro Paese”. Questo il commento del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, al termine del meeting organizzato a Expo dall’Italia.
Al termine dei due giorni di lavori tutti i partecipanti hanno firmato la ‘Dichiarazione di Milano’, un documento che esprime “la più ferma condanna all’uso della violenza contro il patrimonio culturale mondiale”, nonché “la solidarietà alle nazioni colpite da catastrofi naturali”, esortando “la comunità internazionale ad operarsi per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali”.
Alla Conferenza hanno partecipato, oltre al direttore generale di Unesco, Irina Bokova, le delegazioni di 83 Paesi, salutate. il primo giorno. dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e da Umberto Eco, che ha aperto la seconda giornata di lavori.
Il successo diplomatico italiano si è manifestato tanto al tavolo vero e proprio della Conferenza, quanto nell’organizzazione complessiva dell’evento. Le delegazioni straniere hanno potuto infatti ammirare in prima persona alcuni capolavori italiani: prima alla Scala per assistere al Barbiere di Siviglia di Rossini, poi a Santa Maria delle Grazie per ammirare il Cenacolo di Leonardo. Nella sala dell’Auditorium, poi, i lavori si sono svolti in un allestimento in stile pompeiano dove – a far simbolicamente da “centro-tavola” – erano stati disposti reperti archeologici recuperati dai Carabinieri che operano a tutela del patrimonio.
Sulla scia del successo ottenuto, al termine della Conferenza, Franceschini ha suggerito di “rendere periodico un incontro di questo tipo”, annunciando che a luglio 2016 “Milano ospiterà l’assemblea mondiale dei musei”.