Air France-Klm parteciperà all'aumento di capitale di Alitalia, ma solo se l'operazione sarà accompagnata da riduzioni nel personale e nella flotta, oltre che da una ristrutturazione del debito. Spuntano quindi anche i temuti tagli tra le 'rigide' condizioni imposte dai francesi per partecipare al salvataggio della compagnia italiana. Secondo quanto riporta il Financial Times, infatti, che cita una fonte vicina alla compagnia francese, il gruppo franco-olandese sarebbe intenzionato a sostenere e partecipare ad un sostanzioso aumento di capitale se accompagnato da una riduzione nella forza lavoro (14 mila persone) e nella flotta (140 aeromobili) della compagnia. "Non inietteremo liquidità a meno che non ci sia una serie di cambiamenti nelle operazioni e nella strategia", afferma la fonte, precisando che in questo caso Air France potrebbe rilevare la maggioranza della compagnia. L'argomento sarà sicuramente sul tavolo del consiglio di amministrazione di Alitalia, che si riunisce oggi a Milano. Che dovrà anche chiarire meglio la disponibilità delle banche. Intanto, sempre oggi, i francesi illustreranno a Parigi dettagli del proprio piano di riassetto dei conti.
Resta invece da capire, poi, se sarà possibile un ruolo delle Ferrovie dello Stato nell'operazione Alitalia. "Le Fs potenzialmente possono far tutto, ma non hanno nessun dovere di intervenire", ha detto l'ad Mauro Moretti. Ma per l'Onlit, l'Osservatorio Nazionale per le Liberalizzazioni dei Trasporti, "se le Ferrovie dello Stato dovessero intervenire nel salvataggio di Alitalia si trasformerebbero in una nuova Iri". L'Osservatorio critica anche la decisione del governo di voler "tenere in vita a sette anni dalla privatizzazione" una compagnia che "continua a cedere quote di mercato, perde quasi 2 milioni di euro al giorno e divora enormi risorse pubbliche per una paradossale cassa integrazione per oltre 5.000 addetti che dura da 7 anni, cosa che in nessun paese europeo sarebbe permessa".