Su Alitalia al momento non abbiamo nulla che bolle in pentola. Lo ha detto il cfo di Lufthansa Ulrik Svensson, a margine della conferenza stampa a Francoforte per la presentazione annuale dei risultati 2018. “Vi ricorderete che l’Italia è un mercato molto importante per noi – ha detto Svennson – è il mercato più importante dopo gli Usa, eccetto il nostro mercato interno. Più di un anno e mezzo fa, abbiamo detto agli italiani qual era la nostra idea di come poteva essere un’Alitalia pienamente ristrutturata, con un numero ridotto di personale e costi ridotti. Ma a questa idea non si è creduto in Italia”.
“Non ho mai capito cosa Easyjet e Delta possano fare insieme. Easyjet vuole gli slot a Linate e Delta vuole proteggere la sua joint venture transatlantica. Per cui non capisco come questa possa essere una offerta congiunta che crea valore ma spetta assolutamente al governo decidere”, ha aggiunto il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, ribadendo le sue condizioni per un eventuale intervento su Alitalia: “su questo le nostre condizioni non sono cambiate” e “possiamo fare qualcosa solo con una nuova Alitalia in una forma ristrutturata e non vogliamo essere proprietari assieme al governo”.
Per quanto riguarda i risultati di Lufthansa, il margine operativo al netto delle voci straordinarie (Adjusted Ebit) di Lufthansa Group è stato nel 2018 di 2,8 miliardi di euro (leggermente inferiore al record di 3 miliardi dell’anno precedente). Hanno pesato i più elevati costi del carburante, i ritardi e la cancellazione dei voli così come i costi di integrazione per la compagnia Eurowings. I ricavi sono stati pari a 35,8 miliardi, in rialzo dell’1%. E’ stato proposto un dividendo di 0,8 euro per azione.
Per l’estate 2019 le attese per la crescita della capacità di sono del 1,9%, più basse rispetto alle previsioni che le davano al +3,8%. Risultati migliori sono attesi da Eurowings.