American Airlines ordina 85 ulteriori aeromobili A321neo

American Airlines ha firmato un ordine fermo per 85 ulteriori A321neo, portando l’ordine totale per questo tipo di aeromobile a 219 unità.
“Negli ultimi dieci anni abbiamo investito massicciamente per modernizzare e semplificare la nostra flotta, che è la più grande e la più giovane tra i vettori di rete statunitensi – ha dichiarato Robert Isom, CEO di American – Questi ordini continueranno ad alimentare la nostra flotta con aeromobili più nuovi ed efficienti, affinché possiamo continuare a fornire ai nostri clienti il miglior network e un’affidabilità operativa da record”.

“Il continuo investimento nell’A321neo testimonia il valore senza precedenti dell’aeromobile a corridoio singolo più versatile e capace al mondo – ha detto Benoît de Saint-Exupéry, EVP Sales, Commercial Aircraft, Airbus – Per quasi due decenni American Airlines ha utilizzato la sua Famiglia di aeromobili A320 – alcuni dei quali sono stati prodotti a Mobile, in Alabama – per far crescere la sua rete domestica e internazionale a corto raggio e per offrire un’esperienza eccezionale ai suoi passeggeri e ai suoi equipaggi”.

American Airlines ha preso in consegna il suo primo A321neo nel febbraio 2019, e al 31 gennaio 2024 gli A321neo consegnati erano 70. Il vettore è il più grande operatore al mondo di aeromobili della Famiglia A320, il più grande operatore al mondo di A321 (CEO e NEO) e il più grande cliente per l’A321neo nel Nord America.

L’A321neo, il più grande componente della Famiglia A320neo di Airbus, offre un’autonomia e prestazioni senza precedenti. Grazie ai motori di nuova generazione e agli Sharklet, l’A321neo consente di ridurre del 50% la rumorosità e di oltre il 20% i consumi di carburante e le emissioni di CO₂ rispetto agli aeromobili a corridoio singolo della precedente generazione, massimizzando al contempo il comfort dei passeggeri nella cabina a corridoio singolo più ampia disponibile. A oggi sono oltre 6.100 gli A321neo ordinati da più di 90 clienti in tutto il mondo.

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