L’antitrust Ue sa a quanto ammontavano le perdite delle rotte di Alitalia prima del Covid e, dopo un’opportuna valutazione rotta per rotta, non è detto che dia il suo consenso per l’intera tranche di ristori richiesti a causa dei danni da Covid da 77 milioni notificata questa settimana. E’ quanto si apprende da fonti Ue. Alitalia, che al momento ha bisogno del via libera Ue ai ristori per riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti, ha ingenti perdite ogni giorno ma la situazione era già critica prima del Covid, hanno aggiunto le fonti.
Inoltre, appare anche molto difficile che l’antitrust Ue accolga una nuova e ulteriore richiesta di aiuti di Stato per Alitalia, per gestire il passaggio alla newco Ita, e in ogni caso se anche l’accogliesse sarebbe molto più bassa della cifra circolata nei giorni scorsi quando si è ipotizzata su alcuni media una nuova richiesta di 200 milioni di euro. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, il prossimo governo dovrà decidere bene cosa fare della newco Ita, garantendo una vera discontinuità che al momento ancora non sembra essere chiara. Il faro di Bruxelles è puntato su come verranno trasferiti gli asset della vecchia Alitalia. Per dimostrare una reale discontinuità economica e non incappare in una bocciatura della procedura per la creazione di Ita, il trasferimento – come ha chiarito a più riprese anche la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager – dovrà avvenire con una logica di mercato. Tra gli altri elementi per valutare se Ita sarà davvero una nuova società, Bruxelles si aspetta anche che le dimensioni della flotta vengano tagliate in modo significativo rispetto a quelle della vecchia compagnia.