32 persone indagate per aver percepito indebitamente 18,5 milioni di euro di contributi pubblici e causato un danno erariale di 32 milioni. E' l'esito dell'inchiesta giudiziaria che la Procura di Vicenza ha affidato alla Guardia di Finanza sul fallimento della compagnia aerea Myair.
Nell'elenco delle accuse del pm Marco Peraro – in totale 41, riferite a 67 differenti violazioni penali commesse tra il 2005 e il 2010 – vi sono anche distrazioni patrimoniali per 8 milioni, falsi di bilancio per 900 milioni, mancati pagamenti allo Stato per 18 milioni. Senza contare i danni 'umani', ovvero i 600 lavoratori lasciati a casa tra Italia e Spagna (quest'ultima chiamata in causa per la consorella iberica della compagnia, la Lte, in bancarotta nel 2009) e i più di 100 mila viaggiatori rimasti a terra.
Il Tribunale di Vicenza ha disposto il sequestro in ambito civile di 100 milioni di euro di beni intestati a 7 degli indagati (5 sono ex amministratori, gli altri sono un revisore dei conti e un perito) e il sequestro penale nei riguardi di 6 indagati di cinque unità immobiliari in provincia di Treviso, Vicenza e Cagliari, oltre a disponibilità finanziarie e quote societarie per un valore di 7,3 milioni. Dall'inchiesta è emerso che il gruppo Flyholding – al quale apparteneva Myair, attiva nel mercato dei voli low cost dal dicembre 2004 al luglio 2009, quando l'Enac revocò la licenza di esercizio – era tecnicamente insolvente già dalla primavera del 2006.
Per nascondere la voragine finanziaria è stata attuata negli anni una sistematica e colossale falsificazione dei bilanci, pari a oltre 900 milioni di euro, allo scopo di ingannare tutti gli 'attori' del mercato aereo: l'Enac, le società aeroportuali, i viaggiatori. Non è un caso che per la prima volta in Italia, tra i reati contestati dalla magistratura vi sia pure l'ostacolo all'Enac, per la falsa comunicazione che la compagnia vicentina trasmise all'Ente fin dal 2006 sulla propria reale situazione economica, finanziaria e patrimoniale. False informazioni che hanno consentito a Myair di restare titolare della licenza e del certificato per poter volare.
Ad essere stati frodati, secondo l'inchiesta, sono stati banche, aeroporti e fornitori ma soprattutto lo Stato. Dal gennaio 2005 la compagnia si è "dimenticata" di pagare l'Iva e di versare le ritenute Irpef. I bilanci falsi hanno consentito tra l'altro al vettore di beneficiare tra il 2008 e il 2009 di 18,5 milioni di euro di contributi erogati dalla Regione Puglia.
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