Francesco Schettino, il comandante della Concordia naufragata lo scorso 13 gennaio al largo dell'isola del Giglio, è stato licenziato da Costa Crociere. Ma lui ritiene di essersi comportato correttamente e per questo motivo ha già impugnato il provvedimento davanti al giudice del lavoro contestando la motivazione per giusta causa e chiedendo reintegro e stipendi arretrati. La notizia è di Repubblica.it ma sono poche le indiscrezioni trapelate. Dalla compagnia genovese emerge solo che il procedimento disciplinare nei confronti di Schettino si è concluso alla fine di luglio con il licenziamento e che il comandante lo ha impugnato. A quanto pare, il licenziamento è stato motivato contestando a Schettino numerose violazioni compiute la notte del naufragio.
Una veloce conferma arriva anche da uno dei legali di Schettino, Bruno Leporatti. Ma nulla di più. Il motivo di tanto riserbo è legato alle possibili conseguenze della decisione che potrebbe prendere il magistrato del lavoro. Una sentenza pro Schettino, o in favore della Costa, potrebbe rappresentare per entrambi un'ulteriore complicazione o una svolta positiva, a seconda delle rispettive posizioni, all'interno della vicenda giudiziaria principale, quella che deve stabilire cause e responsabilità di del naufragio che provocò la morte di 32 persone.