venerdì, 22 Novembre 2024

Frenata del crocierismo in Italia: in calo pax e toccate navi nel 2017

Il comparto crocieristico vive un momento delicato e per fine anno è prevista una contrazione sia per quanto riguarda il numero di crocieristi movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) dai porti italiani (-7,8%, per un totale di 10,2 milioni) che per le toccate nave (-11,3%, per un totale di poco superiore a 4.400), a chiusura di un biennio che sembrava poter avviare un nuovo ciclo positivo per la crocieristica nazionale.

 

Tali dati sono il frutto delle stime fornite a Risposte Turismo da oltre 40 porti crocieristici italiani che hanno concentrato nel 2016 il 99,6% del totale nazionale dei crocieristi movimentati e il 96,6% degli accosti. Dati contenuti nell’Italian Cruise Watch 2017, il rapporto di ricerca di riferimento sul settore crocieristico in Italia di cui una prima anticipazione è stata resa nota oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della settima edizione di Italian Cruise Day, in programma a Palermo venerdì 6 ottobre.

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Analizzando nel dettaglio i numeri dei singoli porti, secondo le stime di Risposte Turismo nel 2017 Civitavecchia si confermerà saldamente al primo posto con 2,2 milioni di passeggeri movimentati (-5,4% sul 2016) e 741 toccate nave (-11%), seguita da Venezia con 1,4 milioni di passeggeri movimentati (-11,4%) e 473 toccate nave (-10,6%) e Napoli con 950 mila passeggeri movimentati (-27,3%) e 350 toccate nave (-29%).

 

Tra i risultati ottenuti dai vari scali si segnala, in un contesto ampiamente caratterizzato dalla presenza di segni meno, l’ottima performance di Cagliari, atteso a fine anno per la prima volta nella top ten dei porti crocieristici nazionali in virtù di 445 mila passeggeri movimentati (+72,3%) e 170 toccate nave (+57,4%).

 

A livello regionale le proiezioni elaborate da Risposte Turismo per il 2017 vedono la Liguria confermarsi per il quarto anno consecutivo regione leader in Italia per numero di passeggeri movimentati nei propri porti, leadership detenuta in virtù di 2,3 milioni di passeggeri movimentati (-5,8% sul 2016) e ben tre porti tra i primi dieci d’Italia; alle sue spalle si posizionano il Lazio (2,2 milioni di passeggeri, -5,4%) e il Veneto (1,4 milioni di passeggeri, -11,4%).

 

La classifica previsionale delle toccate nave, vale a dire il numero di volte in cui le navi fanno scalo nei porti, vedrà il Lazio (stimati 766 approdi nei porti di Civitavecchia, Ponza e Gaeta) e la Liguria (764 approdi negli scali di Genova, Savona, La Spezia, Portofino, Sanremo, Santa Margherita Ligure, Porto Venere, Lerici e Rapallo) contendersi la leadership.

 

Al terzo posto per numero di accosti la Campania (634 toccate in 7 porti) seguita dalla Sicilia (606 toccate nei porti di Palermo, Messina, Catania, Trapani, Giardini Naxos, Lipari, Milazzo, Siracusa, Porto Empedocle, Licata e Pozzallo), regione che conta il maggior numero di porti crocieristici (11) seguita dalla Liguria (9).

 

“Le stime di chiusura dell’anno – ha commentato Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo – non possono che indurre i decision maker del comparto ad interrogarsi su come riconquistare i volumi di traffico persi. Una strada non semplice, che certamente dovrà contemplare da un lato un recupero di appeal internazionale quanto a destinazioni, itinerari e scali, così da convincere le compagnie ad orientare le scelte di deployment a beneficio del nostro paese, e dall’altro uno sforzo in più per conquistare la domanda italiana che, verosimilmente, imbarcandosi in un porto nazionale, sceglierebbe crociere che scalano in due se non tre realtà del Paese incidendo considerevolmente sul totale dei movimenti passeggeri. E certamente i porti, all’indomani della riforma sulla governance, dovranno impegnarsi non poco per adeguare la propria offerta ai servizi ed agli standard richiesti ormai con continuità dalle compagnie come, ad esempio, la profondità dei fondali e i possibili rifornimenti di LNG, due questioni sempre più inderogabili”.

 

www.italiancruiseday.it

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