Alitalia: confronto su cigs rinviato al 3 aprile

Il confronto tra Alitalia e i sindacati sulla proroga della cigs per 3.960 dipendenti, di cui 2.785 solo per far fronte alla situazione legata al Covid-19, è rinviato al 3 aprile. Lo ha deciso il ministero del Lavoro nell’incontro di ieri, che avrebbe dovuto essere quello conclusivo, per concedere alle parti più tempo per la trattativa.

“Abbiamo richiesto chiarimenti in merito alcuni aspetti applicativi che impediscono ai lavoratori di percepire le retribuzioni spettanti, ribadendo l’esigenza che si eliminino immediatamente gli elementi ostativi”, spiega il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, riferendosi al blocco dei decreti attuativi della cigs da settembre a dicembre 2019. Nell’incontro di ieri al ministero, secondo quanto si apprende, non sarebbe invece arrivata la richiesta di aumentare i numeri previsti dalla procedura: ipotesi che non era stata esclusa dall’azienda nell’incontro del 17 marzo e che, secondo indiscrezioni, avrebbe potuto portare il totale dei dipendenti coinvolti dalla nuova cigs a quasi seimila (di cui 500 per CityLiner).

 

Intanto, le ultime analisi della Iata mostrano una situazione che si aggrava rapidamente. “Non sembrava possibile, ma in pochi giorni la crisi per le compagnie aeree è peggiorata in modo drammatico” e oggi “stanno lottando per la sopravvivenza in ogni angolo del mondo. Per loro ora è l’apocalisse”, è il grido d’allarme del direttore generale e ceo della Iata Alexandre de Juniac, che sollecita i Governi a fare tutto il possibile: il settore, calcola la Iata, avrà bisogno di almeno 200 miliardi di dollari. “C’è una piccola finestra che si restringe di giorno in giorno per fornire un aiuto finanziario ed evitare che una crisi finanziaria faccia chiudere il settore. Se non si agisce subito – avverte de Juniac – questa crisi rischia di diventare più lunga e dolorosa”.

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