Un disegno di legge per valorizzare le attività delle Pro loco in Italia, oltre che di associazioni ed enti del terzo settore, per riconoscerne la natura e semplificare le procedure nell’organizzazione di sagre e altre manifestazioni temporanee. A presentarlo il senatore Udc Antonio De Poli, primo firmatario del provvedimento sottoscritto da tutte le forze politiche.
“L’obiettivo del ddl è valorizzare il nostro patrimonio culturale. Si tratta di una battaglia che non ha colori politici – ha detto De Poli illustrando il provvedimento in una conferenza stampa al Senato – Ci sono valori che appartengono a tutti, come quello del volontariato che non ha appartenenze politiche”.
Nel ddl formato da 4 articoli, si definisce chi sono e cosa fanno le Pro Loco e si introduce la possibilità che ‘basti’ una segnalazione certificata di inizio attività per sagre o altri eventi di spettacolo dal vivo (la cosiddetta Scia) con un massimo di 500 persone simultaneamente, anziché l’attuale licenza del sindaco. Inoltre, si chiede che l’autorizzazione e le verifiche necessarie valgano 5 anni, e non 2 come succede ora. La Scia può essere presentata on line o direttamente agli uffici competenti.
“Si tratta di 4 articoli di buon senso che non vanno a intaccare la sicurezza, ma piuttosto servono a evitare spese in più”, ha detto Antonino La Spina, presidente dell’Unione nazionale Pro loco d’Italia. Per De Poli, “una piccola sagra di paese non può essere paragonata a un grande concerto con migliaia di persone, perciò con il ddl intendiamo raggiungere alcuni obiettivi chiari e semplici”.
“Siamo i primi ad aver a cuore la sicurezza dei partecipanti agli eventi, allo stesso tempo – ha aggiunto La Spina – non è possibile pretendere che un piccolo evento di paese debba sostenere misure di sicurezza simili a quelle delle grandi manifestazioni”.
Secondo l’ultimo rapporto della Cgia di Mestre, le Pro Loco in Italia sono circa 6200 e nel 2018 hanno organizzato 110 mila eventi, di cui 20 mila sagre e fiere, producendo così un ‘tesoretto’ di 2,1 miliardi, dando lavoro a 10.500 persone.