Basta altre restrizioni, la Ue: per viaggiare basta il green pass

L’Unione Europea ci prova. E di un tentativo si tratta, perché di più – dato che la sanità è di competenza dei governi nazionali – non può fare. Ad ogni modo, il Consiglio è stato chiaro e nella sua raccomandazione approvata a Bruxelles dai 27 ha chiesto ai Paesi membri di pensionare la mappa del contagio e adottare unicamente il Green pass come discriminante per adottare restrizioni nei confronti dei viaggiatori europei (con un chiaro favore per i vaccinati). Banalmente: chi è immunizzato non dovrebbe più essere soggetto a “misure aggiuntive”, come “test” d’ingresso o “quarantene”.

La stessa raccomandazione precisa che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) deve “continuare a pubblicare una mappa delle regioni degli Stati membri che indica il rischio potenziale d’infezione secondo il sistema a semaforo (verde, arancione, rosso, rosso scuro)” e la mappa deve essere basata “sul tasso di notifica dei casi a 14 giorni, sui livelli di vaccinazione e sul tasso dei test”. La mappa infatti non sarà totalmente dimissionata. Gli stati membri potranno “scoraggiare” tutti i viaggi non essenziali “da e verso le aree rosso scuro”, dove il virus sta circolando “a livelli molto alti”, e richiedere alle persone che arrivano da queste aree, “e che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione o di guarigione”, di sottoporsi “a un test prima della partenza e alla quarantena dopo l’arrivo”.

Insomma, dal Consiglio emerge una forte volontà d’incoraggiare la vaccinazione in tutta Europa, benché il green pass Ue, oltre al certificato vaccinale e quello di guarigione, continui a prevedere il tampone (con validità a 72 ore se PCR e 24, non più 48, se antigenico). L’ultimo punto spinoso, rispetto alle posizioni prudentiste assunte da alcuni paesi, tra cui Italia e Francia, è quello della durata dei pass. Da un lato, il Consiglio ribadisce la validità di 9 mesi. Ma il ministro francese per gli Affari Europei Clément Beaune, in rappresentanza della presidenza di turno, ha chiarito che un conto è il certificato europeo, che garantisce la libertà di movimento verso l’Ue e all’interno dell’Ue, un altro ciò che si può fare con i pass all’interno dei singoli Stati. In pratica andare al ristorante o dal parrucchiere, prendere un treno, spedire un pacco alle poste, ecco, quello resta di competenza dei governi e la raccomandazione Ue potrebbe diventare lettera morta.

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