sabato, 20 Aprile 2024

Continuano le audizioni sul turismo. Cnel: preoccupa lavoro irregolare, serve codice 

Continuano le audizioni sulla legge delega sul turismo, al momento in discussione alla Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati. Lo strumento, con il quale il Parlamento delegherà il Governo a legiferare in materia turistica, sta riscuotendo pareri positivi ma al contempo si teme che gli argomenti inseriti nella legge siano troppo pochi e soprattutto che il margine di tempo indicato di due anni sia troppo lungo per incidere su alcune questioni ritenute improrogabili. Come ad esempio, la normativa sulle professioni turistiche e l’introduzione del codice identificativo.

“Il turismo è un settore strategico e trainante – ha detto Tiziano Treu, presidente del Cnel, durante un’audizione alla Commissione – dove la globalizzazione sta agendo in modo positivo sulla quantità del lavoro e sulla crescita. Però le potenzialità vanno gestite perché le grandi piattaforme che fanno le prenotazioni tendono a diventare oligopoli e quindi si pongono problemi di concorrenza. Preoccupano i fenomeni di dumping contrattuale e di diffusione di lavoro irregolare. Proprio per la frammentazione e la complessità del sistema, questa è una delle aree in cui è maggiore l’esigenza di evitare effetti al ribasso sulle condizioni di lavoro e sulle regole”.

“Il legislatore propone di partire da alcune materie su cui non c’è dubbio che siano di esclusiva competenza dello Stato o concorrente – ha sottolineato Paolo Peluffo, segretario generale del Cnel – Le associazioni rappresentate al Cnel sono tutte concordi nel valutare positivamente l’ipotesi di istituire un codice identificativo nazionale per le strutture ricettive. Il principio della delega, che è il più innovativo ed è condiviso dalle organizzazioni produttive e dal Cnel, attiene ad una competenza esclusiva dello Stato in materia statistico-informatica. Questo è molto importante, perché tutta l’economia del turismo dei prossimi anni deriva dalla priorità del valore del dato. Se non si parte da un codice identificativo unico non potremo mai aggregare i dati”.

Oggi, giovedì 30 maggio, alle 13, in audizione sarà la volta dei rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome.

 

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