Enac: pronti per body scanner anche in Italia

Si comincerà con Fiumicino e Malpensa ma serve certificato dell’Ue

Il diritto "a non saltare per aria" quando si è su un aereo è "più importante" della privacy dei cittadini e dunque anche negli aeroporti italiani arriveranno presto i body scanner. Gli apparecchi che consentono di scoprire armi ed esplosivi nascosti sotto i vestiti e non individuabili con il metal detector sono già utilizzati in via sperimentale in Usa e Gran Bretagna, e tra tre settimane entreranno in funzione anche all'aeroporto londinese di Heathrow. Così, sull'onda del fallito attentato di Natale sul volo Delta Amsterdam-Detroit, anche l'Italia dice sì alla nuova tecnologia antiterrorismo, anche se prima occorrerà attendere la certificazione dell'Ue, che deve indicare un modello valido per tutti i paesi Schengen che risponda a precisi requisiti in termini di salute e privacy. Un argomento che sarà affrontato già oggi a Bruxelles nel corso della riunione del Comitato per la sicurezza aerea della Commissione europea.
Intanto il Garante Francesco Pizzetti ha ribadito la necessità che il governo consulti l'Autorità prima di prendere qualsiasi decisione. Ricordando che già a febbraio scorso tutti i garanti europei "avevano detto no all'uso della scansione corporale come strumento di controllo ordinario, in quanto misura invasiva nei confronti della dignità e della riservatezza delle persone" e sottolineando che, anche "nel caso in cui si dimostrasse la necessità di adottare il body scanner di fronte a un rischio attuale ed elevato per la sicurezza e per finalità specifiche come la lotta al terrorismo, sono stati fissati alcuni paletti". L'Italia comunque è pronta. Nel bilancio dell'Enac, spiega il presidente Vito Riggio, sono già stati accantonati circa due milioni, che consentiranno di acquistare una decina di apparecchi. Si comincerà con Malpensa e Fiumicino – da dove partono i cosiddetti 'voli sensibili', quelli diretti in Usa, Inghilterra e Israele – per poi estendere i controlli con i body scanner, sottolinea Matteoli, "anche ai passeggeri in partenza o in arrivo da Paesi ritenuti a rischio terrorismo".

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