Gli scontri di Atene non hanno avuto nessuna ripercussione nelle isole greche che sono pacifiche come sempre. Ma gli operatori temono che dopo le immagini delle violenze, molti possano avvertire la Grecia come un luogo poco sicuro, in particolare i nordeuropei, e pensare che anche luoghi come Mykonos o Rodi possano diventare teatro di guerriglia urbana. Un'immagine che potrebbe compromettere la buona stagione che il settore turismo sta vivendo in Grecia.
Secondo la Sete, l'associazione degli operatori del turismo, il numero di visitatori in arrivo nei 13 aeroporti principali è aumentato di circa il 9,6% nel periodo gennaio-ottobre 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010. Un dato che solo all'aeroporto di Atene è in negativo, causa appunto la realtà turbolenta della città in questi mesi. Le due destinazioni di maggior successo sono Rodi e Kos, dove gli arrivi in aeroporto sono cresciuti addirittura del 20%.
Secondo l'Elstat (l'Istat greco) nel 2011, i non residenti che hanno visitato la Grecia sono aumentati del 13,9%. Bene gli arrivi dall'Ue (+7,8%) e boom assoluto dei russi con un +78%.
Ma se i turisti dall'estero aumentano, dando ossigeno a un'economia in grave difficoltà, sembra soprattutto l'impoverimento dei greci a creare difficoltà all'industria alberghiera e alla ristorazione. Ad Atene, ad esempio, negli ultimi due anni hanno chiuso 30 alberghi del centro, tra cui anche alcuni selezionati come residenze ufficiali degli addetti durante i giochi olimpici del 2004.