venerdì, 8 Novembre 2024

Il nuovo decreto ristori non convince le adv escluse

Il nuovo decreto ristori non convince le adv e i to esclusi finora anche se si aprono timidi spiragli dopo la lettera inviata al Ministero a firma del Coordinamento Imprese Turismo Organizzato “Escluse dai ristori”.

“La pubblicazione dell’ultimo decreto ristori da parte del Ministero del Turismo che destina una parte dei fondi agli esclusi evidenzia ancora una volta discrasie e differenze, dal punto di vista del calcolo dei contributi, dei periodi e delle modalità”, sottolinea a travelnostop.com il portavoce del coordinamento Max Falbo che rileva, così come si legge nella missiva, di rivendicare un diritto di equità senza per questo penalizzare le imprese già beneficiarie dei precedenti ristori. Si tratta di un tema, estremamente di attualità, così come abbiamo sostenuto sin dall’inizio della battaglia, che non può prescindere da valori etici, di equità e di concorrenza, alla quale il governo deve dare positivo riscontro appellandosi a quella sensibilità politico-istituzionale che il momento particolare richiede.

Per questo riportiamo di seguito per intero la lettera firmata dal Coordiamento e inviata al ministro del Turismo Massimo Garavaglia; e per conoscenza al presidente del consiglio Mario Draghi e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha per oggetto: Ristori Imprese del Turismo Organizzato (TTOO e AdV) DM MIT, 11 agosto 2021/Ristori Adv e TTOO e DM 12/08/2020, n. 403

 

Signor Ministro,
è nostra intenzione sottoporre con la presente alla Sua cortese attenzione la situazione relativa a circa 380 imprese del Turismo Organizzato, che rischiano tutte di scomparire perché ancora senza alcuna forma di ristoro sulle perdite subìte.
In premessa evidenziamo apprezzamento per la revoca del precedente Decreto 27/04/2021, n. 281, che ci vedeva totalmente esclusi, e la previsione nel nuovo decreto, di ristori destinati (anche se non in via esclusiva) alle nostre imprese.

Chiariamo che non abbiamo alcuna intenzione di penalizzare alcuna altra impresa fra quelle già beneficiarie del DM 12/20 n 403, e del nuovo DM del MIT del 12/08/21, o in alcun modo interferire nella definizione dei contributi destinati a costoro. La nostra esigenza, e per tale ragione Le sottoponiamo la questione, è quella di garantire equità, pari opportunità, ed una possibilità per le nostre imprese di evitare la chiusura, che lascerebbe migliaia di famiglie, di piccoli imprenditori, di addetti professionalizzati, senza lavoro e prospettive, con un impatto sociale ed economico devastante.

Come già Lei certamente saprà, queste circa 380 imprese, per vari motivi, non hanno presentato o potuto presentare domanda sul DM 12/08/2020, n. 403 (Durc non conforme, bugs informatici, della piattaforma, ritardi e impedimenti vari, nuove aperture, omissioni, etc.); in alcuni casi, pur con istanza inserita nel portale e protocollata, sono risultate escluse, trovando una totale chiusura e disinteresse
nell’offrire “soccorso istruttorio” e/o integrazioni conoscitive (pur concesse a molte altre imprese), da parte della DG Mibact, subendo già quindi una discriminazione. Le nostre imprese però, sono “del tutto identiche” in termini di settore, attività, codice ATECO e non ultimo, l’impatto subìto per la crisi pandemica, di ogni altra impresa del settore: ed hanno pari diritti/doveri, dignità e meritano rispetto e considerazione al pari delle imprese già ristorate e che si apprestano ad esserlo per la seconda volta. Non vi è ragione per la quale debbano essere ulteriormente penalizzate per il solo fatto di non aver fruito, pur avendone diritto, dei primi ristori.

Ciononostante, nel testo del DM del 11/08 u.s., alle nostre imprese viene “proposto” un metodo di calcolo del contributo estremamente penalizzante ed iniquo, ingiusto e discriminante, e a conti fatti, del tutto insufficiente. Metodo peraltro da verificare anche dal punto di vista della validità “costituzionale”, data l’iniquità del trattamento a parità di condizioni delle imprese, e quindi suscettibile ed a rischio di contenziosi costosi ed inutili per tutti.

Il calcolo del contributo per le imprese di cui all’Art 3. 2 a) è proposto su base della “media mensile comparata delle perdite”: esso è in distonia e difformità rispetto a come è stato calcolato l’importo nel “DM 12/08/2020, n. 403”, ed a quanto previsto anche nel “DM MIT del11 agosto ‘21”, per i beneficiari di cui all’art 3.2. b) (peraltro “in automatico”), e cioè con aliquota progressiva parametrata alla perdita di fatturato effettivo netto nel periodo.

Con il calcolo dei contributi su base della “media mensile delle perdite”, il ristoro per i beneficiari ex Art. 3.2.a), varierebbe fra 10%-20% della somma che otterrebbero con calcolo degli importi UGUALE a quello utilizzato per le altre imprese, e cioè sulla “perdita di fatturato effettivo netto”: ciò creerebbe anche una grave diseguaglianza fra imprese, generando distonie in termini di concorrenza e pari opportunità all’interno dello stesso settore.

E’ opportuno evidenziare, e questo è un calcolo che già Le è stato sottoposto, facilmente replicabile, che il plafond di 32ml di euro che Lei ha previsto, sarebbe ampiamente sufficiente a coprire il fabbisogno di tutte le 380 imprese, anche adottando il metodo della perdita di fatturato effettivo netto”, e non della media mensile: tuttavia, ammesso e non concesso esso non fosse sufficiente, le aliquote potrebbero comunque essere riproporzionate.

La rimodulazione del metodo di definizione degli importi erogabili infine, eliminerebbe l’ulteriore vulnus dell’art 3. Par. 4), ulteriormente penalizzante per le imprese che hanno subito perdite nette più ingenti, e che hanno struttura e dimensioni più ampie ed organizzate, con dipendenti ed investimenti ingenti.

Egr. Sig. Ministro, Lei stesso ha dimostrato che si può tornare sugli errori in totale buonafede o sulle “distrazioni” nell’urgenza di agire (abrogazione precedente decreto): confidiamo quindi che alla luce delle Sue competenze e dell’interesse che Lei ha per il “nostro mondo”, e delle motivazioni che Le abbiamo fornito, sia possibile riconsiderare le modalità di ripartizione dei fondi ex comma 2 a) del DM 12/08/21del MIT, e di adottare come parametro per la definizione dei ristori per queste imprese, il metodo della aliquota progressiva sulla
differenza tra l’ammontare del fatturato/corrispettivi da1 23/02/2020 al 31/12/2020 e l’ammontare del fatturato/corrispettivi del corrispondente periodo del 2019, anzichè quello della “media mensile”, come previsto dal DM del MIT dell’11/08 us..

Se come noi anche Lei lo riterrà opportuno, saremmo molto lieti, in delegazione ristretta, di avere un confronto con Lei sull’argomento, per approfondimenti e chiarimenti: Le chiediamo pertanto la disponibilità ad una interlocuzione in presenza o in remoto “ad horas”.
In attesa di un gradito riscontro, ci auguriamo foriero di buoni auspici, La ringraziamo e Le auguriamo un buon lavoro.

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