La nuova moda, tra gli stranieri e non solo, è il Ww, wedding on wine. Sempre più stranieri enoappassionati scelgono di dire sì in una chiesetta nella tenuta di un’azienda vitivinicola, o un territorio evocativo dell’italian dream (Langhe, Venezia, Toscana, Umbria, Marche, Salento, Sicilia, per citare quelli con più appeal internazionale).
“Il target è alto – spiega Laura Chiarlo, anima di Palas Cerequio, resort a La Morra nel cuore delle Langhe – coppie che hanno cultura, sono informatissimi e con Ipad in mano selezionano chef stellati, visite ai musei, tour guidati, negozi gourmet. Il nostro resort è organizzato per ogni richiesta: forniamo anche il prete. E fiori, sarto, parrucchiere, tour in mongolfiera, auto d’epoca. Un sogno nel cassetto che in un weekend si può realizzare con una spesa che parte dai 5mila euro fino a 20mila. Nel 2014 abbiamo avuto 8 matrimoni e diverse nozze d’oro e anniversari. Questa primavera sono già prenotate 4 coppie ma è l’estate il periodo più richiesto”.
I numeri dei wedding on wine sono più alti nel Veneto e a Montalcino e nel Chianti, mete di ogni enoappassionato, e talvolta più low cost. “Da noi la cerimonia nuziale può avvenire in cantina – racconta Donatella Cinelli Colombini, produttrice del Casato Prime Donne e ideatrice del Movimento Turismo del Vino – e costa 500 euro come all’aperto. La clientela dei wine wedding è soprattutto estera e nord europea: inglesi e scandinavi. I mesi preferiti sono giugno, luglio e settembre. Solitamente il matrimonio avviene al calare del sole all’aperto in un punto panoramico. La cantina può ospitare gli aperitivi a buffet, il taglio della torta oppure il ballo dopo il pranzo di nozze. Più frequentemente la cantina e i vigneti sono set fotografici per gli sposi e forniamo i vini per il banchetto. Sono proprio questi ultimi due aspetti quelli che attraggono maggiormente gli sposi nelle nostre cantine”.