giovedì, 14 Novembre 2024

Le crociere abbandonano Tunisi, ma Astoi chiede a operatori di restare

Il settore crocieristico è pronto ad affrontare un nuovo ciclone. Dopo il naufragio della Costa Concordia di tre anni fa, oggi deve fare i conti con la strage terroristica di Tunisi che, pur avvenuta sulla terraferma, ha colpito esclusivamente, anche se solo per puro caso, crocieristi scesi dalla navi Costa e Msc che avevavo scelto di visitare il famoso Museo del Bardo.

Invece, il danno per la Tunisia, per la quale il turismo rappresenta uno dei principali asset economici, è già evidente: sia Costa che Msc hanno deciso di cancellare tutti i prossimi scali a Tunisi. L’altra compagnia che vi faceva scalo, la Norwegian Cruise Line, ha interrotto per protesta gli scali dall’anno scorso, quando il governo tunisino aveva impedito ai passeggeri di nazionalità israeliana di sbarcare dalla Norwegian Jade nel porto di La Goulette.

Intanto, un forte appello a reagire al terrore e a “non abbandonare” la destinazione Tunisia arriva dall’Unwto, l’organizzazione mondiale del turismo. “Il turismo – dice il segretario generale Taleb Rifai – è un’ancora di salvezza per l’economia della Tunisia e daremo il nostro sostegno per garantire che possa continuare a fornire opportunità di sviluppo per il popolo tunisino. Come parte della famiglia turismo globale, siamo sotto choc per questi attacchi orribili”.   

Sul fronte italiano scende in campo l’Astoi Confindustria Viaggi: “Bisogna mantenere i nervi saldi – sottolinea il vicepresidente Pier Ezhaya – prima di prendere decisioni drastiche che impattano sui flussi turistici. Tra una quindicina di giorni, passata la prima giustificata reazione emotiva, avremo le idee più chiare e sapremo anche quale sarà la risposta dal governo tunisino sulla sicurezza. Il nostro auspicio al momento è che non si chiuda una destinazione così importante, che l’anno scorso ha mobilitato 260 mila italiani (80% con tour operator e 20% autonomi) e che presenta per tutta l’estate volumi settimanali molto interessanti. Il turismo ha anche una funzione sociale e una “missione nobile”. Da questo punto di vista abbiamo il dovere di rimanere anche per aiutare la popolazione locale a reagire al ricatto dei terroristi”. 

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