Le Maldive scivolano verso il caos, non solo la capitale Malé. A 24 ore dal colpo di Stato che lo ha costretto alle dimissioni, il presidente Mohamed Nasheed è tornato in piazza alla testa di migliaia di membri del Partito democratico (Mdp), chiedendo le dimissioni del suo successore ed ex vice, Mohamed Waheed Hassan, e "lo svolgimento immediato di nuove elezioni". Poi sono scoppiati gli scontri con la polizia, con decine di feriti tra i dimostranti. E la tensione è esplosa anche in alcuni atolli dell'arcipelago, con assalti alle caserme ed ai commissariati.
Malgrado le tensioni, fonti diplomatiche italiane hanno detto che non c'é allarme nella comunità italiana, formata di poche decine di residenti e di turisti, alloggiati tutti nei differenti atolli maldiviani e quindi "molto lontani dai disordini". Sull'atollo di Ari, un 'paradiso terrestre' a sud di Malé, gli echi di quella che chiamano "la contestazione" arrivano ai turisti italiani attraverso le telefonate provenienti dall'Italia da amici e parenti allertati dalle notizie.
Ma per il sindaco della capitale, Abdulla Sodig, i turisti sono invece in pericolo, perché "in molte isole la gente si sta rivoltando contro la polizia, assaltando le stazioni. Naturalmente questo crea situazioni di pericolo". Nella serata di ieri, inoltre, le autorità locali hanno segnalato che i disordini si sono estesi in particolare a due atolli, Addu e Thinadhoo.
La Farnesina che, attraverso l'Unità di Crisi e la sua rete di Ambasciate, sta seguendo e "monitorando" la situazione alle Maldive, invita gli italiani che si trovano nell'arcipelago "alla massima cautela", sconsigliando "spostamenti" e visite nella capitale Malé. L'aeroporto e i resort non sembrano comunque "interessati" dagli scontri, precisano fonti della Farnesina.