Nautica, con crisi fatturato crolla a -20,9%, ma cresce export
Ma Ucina non dispera. Albertoni: il prossimo anno ci sarà inversione di tendenza


Con un fatturato nel 2010 di 3,3 miliardi di euro, in diminuzione del 20,9% rispetto all'anno precedente, anche l'industria nautica dimostra di soffrire la crisi economica globale. Il calo rispetto al 2008, quando il settore ha raggiunto i suoi massimi storici, è stato addirittura del 45,7%. E' il quadro a tinte fosche tracciato da 'La Nautica in cifre', il report giunto quest'anno alla 32/ma edizione che Ucina – Confindustria Nautica ha presentato al Salone Internazionale di Genova.
"La crisi c'é e si sente", afferma il presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, che guarda però al futuro con ottimismo: "Per me il bicchiere è sempre mezzo pieno – aggiunge – e sono certo che, quando ci rivedremo il prossimo anno, i dati indicheranno uno stop alla discesa".
"A fatica – sottolinea il presidente di Ucina – ci stiamo guadagnando qualche segno positivo, risultato dei grandissimi sforzi delle imprese del comparto e dei mercati lontani". L'export, infatti, rappresenta oltre due terzi della produzione nazionale e, tra i settori del Made in Italy, la nautica si piazza al quinto posto. "L'inversione delle quote di mercato tra Italia ed estero è una grande sfida – conclude Albertoni – alle istituzioni chiediamo di accompagnarci in questo sforzo".
Nel 2010 l'export ha rappresentato, per il settore nautico, il 67% della produzione globale, per un valore di 1,61 miliardi in termini di produzione nazionale rispetto agli 1,16 miliardi destinati al mercato italiano.

 

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