Nube, danni fino a 2, 5 mld: prime misure dall’Ue

Kallas: sì ad aiuti nazionali, si studia piano per crisi future

E' salato il conto delle perdite provocate dallo stop imposto ai voli aerei in occasione dell'eruzione del vulcano islandese. I centomila voli cancellati e i circa dieci milioni viaggiatori rimasti a terra hanno comportato per il settore costi stimati dalla Commissione europea tra i 1,5 e i i 2,5 miliardi di euro, una cifra che sembra destinata tuttavia a salire considerevolmente se si calcola che nel conto non ci sono, ad esempio, i danni lamentati dagli operatori turistici. Intanto, tra le prime misure temporanee, la Commissione europea ha raccomandato ai governi nazionali di rispondere alle necessità di maggiore liquidità delle compagnie aeree dilazionando, ad esempio, per un certo periodo di tempo i pagamenti dei canoni pagati per le rotte, di abolire alcune restrizioni per i voli notturni o di essere più flessibili nelle regole sugli slot.
La Commissione non si opporrà inoltre ad aiuti nazionali che i singoli Stati vorranno mettere in campo per aiutare le compagnie aeree in difficoltà, anche se raccomanda criteri uguali per tutti e annuncia per questo apposite linee guida. Bruxelles punta inoltre a realizzare un piano per rivedere le procedure internazionali in caso di attività vulcanica e per questo metterà in campo un gruppo di esperti. Una proposta sarà presentata all'assemblea di settembre dell'Icao.
Infine, la Commissione si augura di imprimere un'accelerazione all'attuazione del "cielo unico europeo", che dovrebbe andare a regime nel 2012. Le normative per razionalizzare il controllo dello spazio aereo europeo grazie alla un unico gestore saranno anche all'esame di un consiglio dei ministri Ue dei Trasporti straordinario già fissato per il 4 maggio prossimo quando si farà anche il punto sulla situazione provocata dalla nube di cenere sprigionatasi dal vulcano.

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