Crolla ancora la montagna nella torrida estate di quest’anno, questa volta senza causare vittime, limitandosi ad allarmare turisti ed escursionisti ma comunque dando segnali evidenti della crisi climatica. Stavolta è capitato al Monte Pelmo, il massiccio noto come il “Caregon (‘seggiolone’) del Padreterno”, nel centro delle Dolomiti della Val di Zoldo.
Il boato è stato sentito nettamente tra lo Zoldano, la Valle del Boite e l’Alto Cadore: una scarica di rocce e detriti si è staccata dal versante nord, sollevando un’alta nuvola di polvere e sfiorando un sentiero che costeggia il ghiaione alla base della roccia. Il crollo ha interessato l’area compresa tra passo Staulanza e forcella Val D’Arcia, ed è stato subito notato da lontano, nelle zone circostanti. Sul luogo si sono subito recati gli operatori del Soccorso alpino della Val Fiorentina, per escludere la presenza di persone coinvolte. A venire svegliati dal rombo sono state anche le persone che alloggiavano nei due rifugi del Pelmo, lo Staulanza e il Città di Fiume. Fortunatamente, nessuno tra gli ospiti delle due strutture si era già mosso per le escursioni di giornata, e nessuna denuncia di scomparsa è stata fatta.
Quella di oggi è l’ultima frana in ordine di tempo di questa estate sulle Dolomiti, dopo la tragedia sul ghiacciaio della Marmolada e un altro distacco avvenuto un mese fa sulla Moiazza, nell’Agordino.