sabato, 23 Novembre 2024

Oltre 3 mila visitatori per la mostra sul cibo dell’antica Roma di Fs a Expo

Dall’inaugurazione del 25 maggio fino a oggi, oltre 3.000 persone hanno visitato la mostra “Moveat Expo – Le vie del cibo: dalla Roma antica all’Europa Moderna”, promossa dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e allestita nel padiglione 112 dell’Expo Partner 1 di FS Italiane. Fra i visitatori spiccano gli stranieri, che rappresentano circa il 70% del totale, in particolare tedeschi, americani e giapponesi.

La mostra è un’occasione unica per sperimentare “l’aspetto archeologico” del tema di Expo: filmati, ricostruzioni tridimensionali e un pannello interattivo accompagnano il visitatore alla comprensione dei corredi ceramici esposti.

Ma è anche un racconto sulla centralità italiana nelle rotte europee e internazionali e sull’evoluzione del trasporto degli alimenti su ferro, dalle origini del treno fino a oggi. Basti pensare, in Italia, alle direttrici Adriatica e Tirrenica che nel dopoguerra portarono la grande produzione di frutta e verdura dal Tavoliere delle Puglie e dalla Sicilia verso i mercati del Nord Italia e di tutta Europa.

Il viaggio inizia con una mappa parlante dell’Impero Romano con i luoghi di produzione dei principali alimenti dell’area Mediterranea e le rotte marittime e terrestri attraverso le quali tali cibi giungevano a Roma.

Nelle vetrine sono esposti vasi da mensa; un oinochoe e un cratere su alto piede probabilmente usato per mescolare il vino con l’acqua; un calice per bere e un oinochoe in bucchero; uno splendido esemplare di fornello in ceramica di impasto. E ancora vasellame ordinario da cucina e da mensa. Ogni vetrina è affiancata da monitor con la riproduzione tridimensionale degli oggetti esposti. Un puzzle interattivo permette al visitatore di scegliere gli oggetti visualizzandone le relative schede per una personale visione a trecentosessanta gradi degli stessi. Due filmati accompagnano inoltre l’esposizione: il primo dedicato a immagini di affreschi e  mosaici provenienti da Pompei e dai siti archeologici dell’area vesuviana riproducenti alimenti e selvaggina, il secondo alla campagna di scavo internazionale che si tiene annualmente sul sito di Crustumerium, con tutte le fasi di intervento.

Il visitatore viene infine introdotto nell’atmosfera di un’antica taverna: un settore della sala espositiva presenta infatti la ricostruzione del bancone di vendita di una caupona  allestito con riproduzioni di oggetti da mensa – lucerne, olle, piatti, bicchieri -, un’anfora vinaria da trasporto, un urceus per il garum (contenitore per condimento a base di pesce) e una macina per le olive. 

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