Da un lato i governatori delle regioni, che vorrebbero una riduzione dei tempi della quarantena o addirittura una abolizione per chi ha già fatto tre dosi di vaccino, nonostante un contatto con un positivo. Dall’altro il Comitato tecnico scientifico, contrario all’abolizione totale e disponibile solo a una eventuale riduzione dei tempi da 10 a 5 giorni. In mezzo il governo che cerca di mediare tra le parti, tra esigenze economiche e di salute.
Omicron dilaga e il Paese corre ai ripari contro il rischio di un blocco delle attività a causa delle tante persone in isolamento perché entrate in contatto con i contagiati che attualmente sono quasi 600mila. A pronunciarsi sulla questione, sollecitata dalle Regioni e da alcuni componenti della maggioranza come il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, sarà ancora una volta nelle prossime ore il Comitato Tecnico Scientifico, a cui il Governo ha chiesto un parere.
I governatori, dopo essersi riuniti, invieranno un documento al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento: azzeramento della quarantena ma obbligo di Ffp2 e autosorveglianza per le persone che hanno copertura vaccinale completa, booster compreso, e un tempo di 5 giorni per chi ha già ricevute due dosi. Modifiche che, spiegano, sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, “saltato” in diversi territori.
In campo ci sono diverse ipotesi e un punto di caduta potrebbe essere quello di ridurre la quarantena da sette a cinque giorni per chi è vaccinato con terza dose. E’ certo invece che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati.
Allo studio anche la possibile revisione dei criteri di definizione del “contatto stretto”, ovvero che espone ad un “alto rischio”, e della definizione di “basso rischio” contenuti nella circolare del ministero dell’agosto scorso. In quel documento si specifica che di fronte ad un “basso rischio” la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo in assenza di sintomi.
Un’altra riflessione potrebbe arrivare su eventuali deroghe o riduzioni dei giorni di quarantena per quegli operatori sanitari venuti a contatto, fuori dal proprio ambito lavorativo, con persone positive: un provvedimento di questo tipo punterebbe ad evitare eventuali carenze di personale sanitario dovuto all’isolamento obbligatorio. L’isolamento non è l’unico argomento sul tavolo del Governo, che dopo il pronunciamento degli scienziati potrebbe chiedere una condivisione politica per un eventuale ordinanza ad hoc del ministero della Salute.
Tra i temi da affrontare anche quello dei prezzi calmierati per le mascherine Ffp2 il cui costo potrebbe aggirarsi intorno a un euro.
Aumenta anche il fronte dei favorevoli all’obbligatorietà del vaccino anche per altre categorie di lavoratori, dopo sanitari, insegnanti e forze dell’ordine.