“Il caso della povera ristoratrice che si è uccisa ci pone una riflessione. Gli alberghi e i ristoranti ormai vivono su quelle che sono le recensioni. Ormai le prenotazioni digitali arrivano anche fino all’85% e tutto questo si avvale di recensioni. Quindi possono fare la fortuna o la rovina di un ritorante, di un locale, di un albergo. Ed è una cosa pazzesca perché sono 4 parole, magari scritte così come “fa schifo!” oppure “si mangia benissimo”. Ma, dato che ormai questo è un mondo ci appartiene e non possiamo più vivere senza il digitale, bisogna riflettere e regolamentare questo mondo. Ma il nostro Governo è pronto”. Lo ha detto la ministra del turismo Daniela Santanchè intervendo al Forum Internazionale del Turismo Italiano organizzato a Genova da Il Sole 24 Ore. Rivolgendosi al direttore della testata Fabio Tamburini la ministra dice: “Se lei scrive una fake news, una notizia falsa, ne paga le conseguenze. Ma sui social possono scrivere la qualunque (pur avendo un’ottima polizia postale che ringrazio) e nessuno paga, sono come tante lettere anonime, è difficile controllare. Oggi uno che sa stare sulla tastiera può falsificare il profilo, la recensione etc. “.
Dello stesso avviso Vittorio Messina presidente di Assoturismo: “la regolamentazione delle recensioni online, come ribadiamo da tempo, è assolutamente necessaria e non più rinviabile, per questo condividiamo pienamente le parole del ministro Santanchè in merito. Nell’era della reputation economy, governare efficacemente questi processi, valorizzando le opportunità e riducendo le criticità, deve essere una priorità. Certamente, infatti, lo sviluppo del nostro turismo e delle imprese del comparto passa anche dalla gestione intelligente dei servizi di recensione, strumenti oggi più che mai utili sia per i clienti che decidono l’acquisto di un prodotto o di un servizio in rete, che per le attività imprenditoriali che possono sfruttare la forza propulsiva dei commenti online per migliorare ed accrescere la propria reputazione e visibilità. Ma è fondamentale garantire la trasparenza e l’affidabilità delle recensioni evitando il far west, a favore sia dei clienti/turisti che degli operatori della ricettività”.