“Non ho alcun tipo di imbarazzo per l’inchiesta di Report. Mercoledì 5 luglio andrò in Senato a rispondere tranquillamente a tutto”. Ostenta sicurezza Daniela Santanchè alla vigilia della sua presenza nell’Aula del Senato costretta a chiarire le accuse sulla conduzione dei suoi affari. Troppa sicurezza, secondo l’opposizione, che l’accusa di “spavalderia” e non intende mollare il caso arrivando con tutta probabilità anche a presentare una mozione di sfiducia individuale.
Il caso si è riacceso proprio dopo le parole della ministra del Turismo che ad una radio ha sminuito le accuse: “ma quali pesantissime”, ha ridimensionato. “Lo farò – ha aggiunto – non perché me l’hanno chiesto ma perché voglio difendere il mio onore, la mia storia imprenditoriale. Quindi ci vado molto volentieri e dirò tutto quello che devo dire. Se ne inventeranno altre? Risponderò a tutto senza alcun tipo di problema mettendoci la faccia come ho sempre fatto da 23 anni che faccio politica”.
Oltre a chiedere che la ministra spieghi non solo al Senato ma anche a Montecitorio, l’opposizione continua a ritenere insufficiente la formula
scelta, cioè le semplici comunicazioni attraverso un’informativa. Formula che permetterà a Daniela Santanchè di non dover rispondere alle domande.