lunedì, 23 Dicembre 2024

Santanchè: parola lusso nel turismo dà fastidio ma è la chiave

“Perché nel turismo si ha questo fastidio per il lusso? Io voglio portare la qualità in Italia e le competenze: per questo abbiamo messo 1 miliardo 340 milioni per le strutture ricettive ed abbiamo detto agli albergatori: vi aiutiamo noi. Questa è la direzione e non dobbiamo vergognarci quando ci sono grandi gruppi che investono nella qualità e nel lusso. Perché oggi la domanda non è quanti turisti vengono in Italia ma quanto spendono. Non è che uno vuole essere elitario, ci mancherebbe altro, ma dobbiamo conservare i nostri luoghi e lasciare la nostra patria se non migliore almeno come ce l’hanno lasciata. E noi siamo la nazione del lusso: negli yacht, nell’arredamento, nella gastronomia, nel vino, nella moda”. Lo ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, nel corso del convegno “Prospettive e progetti: il futuro del turismo in Italia per una transizione sostenibile” nell’ambito della Winter Edition del Forum in Masseria. “Io continuo a dire che mancano i grandi alberghi e che mancano, soprattutto, le grandi catene. Servono alberghi di lusso perché dall’alto si aiuta il basso. E poi basta fare un paragone tra Milano e Roma: Roma è partita tardi e Milano ha un vantaggio dal punto di vista competitivo” ha detto la ministra che poi ha chiosato: “ci avete massacrato sugli affitti brevi: ma forse se hanno successo è anche perché non ci sono abbastanza strutture”.

Quindi la Santanchè ha criticato il sindaco di Venezia sulla tassa d’ingresso: “l’idea di Brugnaro di 5 euro? Non la condivido. Non sono d’accordo ad usare la tassazione per gestire il turismo: non è nel nostro spirito. Non è quello che vogliamo fare, abbiamo tante altre leve. Io preferisco che costi di più un servizio che mettere una tassa: pagare le tasse senza dare niente in cambio non trovo che sia giusto” ha detto Santanchè che ha aggiunto: “ma io l’ho detto al sindaco”. Inoltre “il parlamento ha deciso che si potrà rivedere la tassa di soggiorno. Noi abbiamo sempre detto che deve restare una tassa di scopo mentre ora serve per appianare i bilanci dei comuni. Dobbiamo lavorare su questo. Poi sulla tassa di soggiorno decidono i sindaci”.

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