Il turismo era nato come appannaggio di pochi ricchi, poi è diventato di massa. E da qualche anno – in coincidenza e in controtendenza con la crisi economica – per il viaggio in Italia, cresce la percentuale del luxury travel che ormai vale da solo il 12,2% in generale, ma ben il 20,8% di tutti dei turisti dall’estero.
Secondo gli esperti accade perché adesso un viaggio in Italia si sposa col Made in Italy, con le bellezze paesaggistiche e artistiche e, tout court, con l’italian life style. Si tratta di un trend analizzato da una ricerca dal titolo ‘Viaggio nel lusso made in Italy’ di Emilio Becheri presentata alla Bit 2015.
Nel pieno della crisi, nel 2011, il turismo in Italia raggiunge il suo massimo movimento con 103,7 milioni di arrivi di clienti domestici ed internazionali e 386,9 milioni di presenze. E già era iniziata l’avanzata del luxury che comincia a essere considerato in due sottocategorie, extralusso e lusso accessibile: 10,5% nel 2009 (3,3% extralusso e 7,2% lusso accessibile) e che appunto ha inciso per il 12,2 nel 2013. Le vacanze considerate comunque high level valgono il 35,8%.
Da notare che nel 2013 il turismo di lusso è determinato per i 3/4 dalla componente estera, i due terzi il turismo medio alto e per il 20% quello low.