Un aereo della Saratov Airlines, un Antonov AN-148, si è schiantato al suolo pochi minuti dopo il decollo dallo scalo di Mosca Domododevo nel primo pomeriggio di domenica, troncando la vita di 65 passeggeri e sei membri dell’equipaggio. Le squadre di soccorso si sono subito messe in moto nonostante il meteo avverso e l’abbondante neve sul suolo. Ma non c’è stato nulla da fare. “Non vi sono sopravvissuti”, ha confermato il ministro dei Trasporti Maxim Sokolov.
Le ricerche dei corpi delle vittime potrebbero durare una settimana secondo le autorità russe. Finora, solo due dei 71 corpi sono stati recuperati, ha reso noto il ministero delle Emergenze, aggiungendo che una delle due scatole nere che si trovavano a bordo dell’aereo è stata trovata.
Ma cosa è accaduto? Al momento sono al vaglio “tutte le ipotesi” e tra queste “le condizioni meteo, l’errore umano, le condizioni tecniche del velivolo e altri possibili scenari”. La parola terrorismo non è stata pronunciata ma neppure esplicitamente esclusa.
L’aereo, che aveva otto anni di vita ed era stato concesso in leasing dalla Rossiya Airlines, era diretto a Orsk, nella regione di Orenburg. Stando a un portavoce del governatore, la maggior parte dei passeggeri abitava nella regione, benché fra loro ci fossero almeno tre stranieri, uno di nazionalità svizzera.
Secondo la stampa locale, il pilota ha segnalato alla torre di controllo un “guasto tecnico” e avrebbe pianificato di tentare un atterraggio di emergenza nello scalo della cittadina di Zhukovsky. Ma la circostanza è stata in seguito smentita dal Comitato Investigativo. Come quella, del resto, che il jet della Saratov si fosse scontrato in volo con un elicottero di Posta Russa. Che ha precisato di non possedere elicotteri nella sua flotta ma di aver caricato a bordo dell’Antonov un sacco da 30 chilogrammi zeppo di lettere.
Testimoni nel villaggio russo di Argunovo hanno riferito di aver visto il velivolo in fiamme cadere dal cielo mentre una fonte dei servizi di emergenza ha raccontato che sul luogo della sciagura si può vedere “un cratere profondo due metri” e che “i rottami sono di piccole dimensioni, alcuni fusi fra loro”.
La Saratov Airlines – scrive la BBC – fu bandita nel 2015 dai voli internazionali dopo che, durante un’ispezione a sorpresa, fu trovata una persona estranea all’equipaggio nella cabina di pilotaggio: la compagnia fece ricorso e cambiò la sua politica prima di ricominciare a volare sulle tratte internazionali – principalmente Armenia e Georgia – nel 2016. La Saratov non è però certamente una delle maggiori aviolinee russe.